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Birmania

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La Birmania è una terra lussureggiante e pittoresca. Si allunga da nord a sud per circa 2.100 chilometri, dalle imponenti montagne del Tibet alle acque tropicali dell’Oceano Indiano. Da ovest a est si estende per 925 chilometri dal confine del Bangladesh al fiume Mekong, che separa la Birmania dal Laos.

Una catena montuosa a ferro di cavallo costituisce solide frontiere naturali col Bangladesh e l’India a nord-ovest, col Tibet a nord, con la Cina a nord-est, e col Laos e la Thailandia a est e sud-est. La Birmania ha una superficie di 678.030 chilometri quadrati: quasi quanto quella dell’Inghilterra e della Francia messe insieme.

Qui in Birmania sembra così appropriata l’esclamazione del salmista: “Quanto numerose sono le tue opere, o Geova! Le hai fatte tutte in sapienza. La terra è piena delle tue produzioni”. (Sal. 104:24) All’estremo nord, la vetta ammantata di neve del Hkakabo Razi, la più alta della Birmania, raggiunge i 5887 metri sul livello del mare. Tre sistemi montuosi — i monti Arakan, i Pegu e l’altopiano degli shan — dividono le valli di tre fiumi paralleli, l’Irrawaddy, il Sittang e il Salween.

STORIA E RELIGIONI

Le cronache birmane risalgono alla fondazione di Tagaung, lungo il corso superiore dell’Irrawaddy, avvenuta nell’850 a.E.V., ma la storia antica della Birmania è oscura. Le razze indigene del paese sono di ceppo mongolo, da cui hanno avuto origine tre diramazioni principali: i tibeto-birmani, i mon-khmer e i tai-cinesi. La migrazione dei birmani verso questo soleggiato paese meridionale seguì quella di un gruppo precedente, i mon, che per primi aprirono la via, si stabilirono presso il mare e raggiunsero un alto grado di civiltà. Quella dei tai, provenienti dallo Yunnan nel tredicesimo secolo, fu l’ultima delle grandi migrazioni. Nel nono secolo E.V., i birmani veri e propri si stabilirono nella zona asciutta della Birmania centrale, e ivi sorsero le loro antiche capitali: Pagan, Ava, Amarapura e Mandalay.

Le zone collinose della Birmania, col terreno impervio e le scarse vie di comunicazione, determinarono la suddivisione delle razze principali in numerose tribù con lingue diverse. Quindi oltre un centinaio di diversi popoli montanari, tutti di nazionalità birmana, vivono negli stati dei kachin, kayah, kawthule, shan e chin. Questo lascia alte concentrazioni di popolazione nella zona del delta e in quella asciutta.

In quanto alla religione, i birmani veri e propri, i mon e gli shan, sono in prevalenza buddisti. Ma la maggioranza dei chin, kachin e karen sono cristiani di nome. E fra loro ci sono anche alcuni animisti.

La Birmania non è ben provvista di linee di comunicazione. La Strada della Birmania a est, che collega la Birmania con la Cina, è molto difficile e pericolosa da percorrere. La Strada di Tamu a ovest, che la collega con l’India, è un altro itinerario difficile. Queste strade attualmente sono percorse solo da contrabbandieri. Perciò la Birmania dipende dal traffico marittimo e aereo.

LA “BUONA NOTIZIA” RAGGIUNGE LA BIRMANIA

Comunque il messaggio del regno di Dio è giunto in Birmania per varie vie. Ormai ha raggiunto tutti gli angoli e i cantucci del paese.

La prima scintilla di verità biblica accese nel 1914 l’interesse dei birmani per il regno di Dio. In quell’anno, due colportori giunsero in Birmania provenienti da Madras, in India. Nella capitale, Rangoon, distribuirono alcuni libri e opuscoli scritti da C. T. Russell, primo presidente della Watch Tower Society. Fra quelli che presero letteratura, due mostrarono insolito interesse. Si immersero subito nella lettura delle pubblicazioni della Watch Tower. Non fu loro difficile capire la verità spiegata in linguaggio semplice, e non ci volle molto perché tagliassero i ponti con la cristianità.

In quell’epoca i nuovi interessati non venivano addestrati, per quanto concerneva la testimonianza. Perciò i nuovi fratelli, Bertram Oscar Marcelline e Vernon French, furono lasciati a se stessi. Davano testimonianza solo occasionalmente ogni volta che amici facevano loro visita.

SFORZI PER RESTARE NEUTRALI

All’inizio del 1918, il governo inglese in Birmania ordinò che tutti si presentassero per il servizio militare. In ottemperanza alla legge, il fratello Marcelline si iscrisse ma spiegò che era un obiettore di coscienza e non poteva partecipare ad alcun combattimento. Il risultato? Il fratello Marcelline ricorda: “Mi portarono al comando e più tardi mi lasciarono tornare al lavoro. Ma mi dissero di presentarmi al tribunale militare per ricevere ordini. Così feci, ma il tribunale disse che non ero un ‘ministro ordinato’ e perciò non potevo essere esentato dal servizio militare. Il mio caso fu sottoposto alla corte. . . . Davanti al magistrato, cercai di dimostrare che come cristiano ero neutrale e non potevo parteggiare per nessuno. Tutto inutile. La sentenza del tribunale fu confermata ma fu aggiunto che mi sarebbe stato assegnato qualche servizio non armato. Mi rimandarono al mio lavoro secolare dicendomi di attendere ordini ulteriori”. — Giov. 17:16.

Nel marzo 1918 il fratello Marcelline si trovava a Maymyo, ritrovo estivo dei parlamentari, quando le autorità militari richiesero che partecipasse alle esercitazioni militari, con l’uso delle armi. Egli partecipò alle esercitazioni, ma senza armi. Il suo persistente rifiuto a imbracciare le armi ne provocò l’arresto e la condanna ai lavori forzati, come spaccapietre e stradino insieme ad altri detenuti. Ogni giorno due guardie armate scortavano il fratello Marcelline davanti alla corte marziale, ma ogni volta venne ricondotto nella sua cella. Infine, dopo un mese, fu rilasciato.

ESPANSIONE DELLA TESTIMONIANZA

Dal 1914 al 1927, a parte la testimonianza occasionale, si faceva ben poca opera di predicazione nel paese. Comunque i fratelli French, Clay, Wooten e F. Trutwein e alcuni interessati si radunavano in casa del fratello Marcelline. Egli riferisce: “Solevamo iniziare con preghiera e poi leggere La Torre di Guardia e Araldo della Presenza di Cristo, fare le domande e i commenti. Poi cantavamo un inno o due e concludevamo con la preghiera. Avevamo da 18 a 20 presenti”.

Nel 1926 la Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania aprì una nuova filiale a Bombay, in India, per dirigere l’opera in India, Afghanistan, Birmania, Ceylon e Persia. In un primo tempo ci fu solo uno scambio di corrispondenza fra la filiale e il gruppetto del popolo di Dio a Rangoon, in Birmania.

Nel 1928 la filiale di Bombay mandò in Birmania George A. Wright. Fino a quel momento la nostra opera si era svolta solo nella città di Rangoon. Ma quando giunse in Birmania, il fratello Wright fece un esteso giro del paese per cinque mesi circa, distribuendo i libri della Società, L’Arpa di Dio e Liberazione, e i volumi degli Studi sulle Scritture. Così venne indubbiamente seminato il seme della verità. Inoltre si presero contatti con coloro che avevano già mostrato interesse. Solo nel 1928 fu dunque possibile fare un serio tentativo di espandere l’opera del Regno in Birmania.

ZELANTI COLPORTORI DANNO UNA MANO

Nel 1930 la filiale di Bombay inviò in Birmania due zelanti colportori, Claude Goodman e Ronald Tippin, che avevano portato a termine il loro incarico a Ceylon. Del viaggio da Ceylon e dell’opera in Birmania il fratello Goodman dice:

“In queste acque è comune per gli indigeni viaggiare sul ponte della nave. Ciò significa portare con sé il necessario per dormire e stendersi sulla parte assegnata del ponte, e questa diventa la vostra cabina per la durata del viaggio. Ron e io ci eravamo assicurati un posto sul ponte su uno dei migliori piroscafi che facevano rotta fra l’Inghilterra e la Birmania. . . . Ricordo bene cosa voleva dire stendersi su uno strapuntino alto neanche due centimetri, scivolando su e giù secondo il rollio della nave, finché i punti di contatto sembravano carne viva. Ricordo anche l’ufficiale inglese che con scherno ci accusava di ‘abbassare il prestigio inglese’ viaggiando sul ponte insieme agli indigeni. Ma non fummo affatto scossi, e così raggiungemmo Rangoon.

“Avevamo l’indirizzo di un certo fratello Marcelline che, insieme ai fratelli French, Clay, Trutwein e Wooten, era l’unico interessato della Birmania. Era il giugno del 1930. Qui, come a Ceylon, non era mai stata data una testimonianza organizzata. Subito incoraggiammo questi fratelli ad accompagnarci la domenica mattina, e un po’ alla volta accettarono. Ricordo che uno di questi fratelli chiese se non poteva compiere l’opera di testimonianza per procura, aiutando finanziariamente noi pionieri, e ricordo la risposta di Ron: ‘Ma certo, se vuoi andare anche nel nuovo mondo per procura’.

“Ron e io ripetemmo quanto avevamo fatto a Ceylon, andando in località fuori Rangoon. Visitammo località come Pegu, Toungoo, Pyinmana, Mandalay, Maymyo, Hsipaw, Lashio, Shwebo, Mogok, Bhamo, Myitkyina, Magwe, Bassein, Moulmein, Akyab e altre”.

TROVARONO LA VERITÀ

A questo punto accadde un episodio interessante. Nel dare testimonianza di porta in porta a Kemmendine (Rangoon), il fratello Tippin incontrò un capostazione, Sydney Coote, che prese una serie di 10 libri. La figlia maggiore di Coote ricorda:

“Quella sera stessa papà lesse parti dell’Arpa di Dio e in serata disse a mia madre che era la verità. In pochi giorni si rese conto che era proprio quello che aveva cercato per tutta la vita. Egli ricordava che quand’era un ragazzino di 14 anni aveva chiesto al suo pastore di spiegargli la trinità. La risposta era stata: ‘Fila via, ragazzino. Sei troppo piccolo per occuparti di cose simili’. Papà filò via senz’altro, ma la dottrina della trinità continuò a turbarlo. Quando lesse le pubblicazioni della Watch Tower, il suo problema fu finalmente risolto. In breve tagliò i ponti con la sua chiesa e non ebbe alcuna difficoltà a farlo, perché dovevano essere ben contenti di liberarsi di uno che faceva sempre domande bibliche a cui non sapevano e non volevano rispondere. Non ci volle molto perché mia madre accettasse la verità. E oggi sono molto grata a Geova Dio che mio padre e mia madre siano diventati testimoni di Geova e abbiano insegnato ai loro quattro figli ad amare e servire Dio”.

A quel tempo non esistevano libri come “Accertatevi di ogni cosa; attenetevi a ciò che è eccellente”. Ma il fratello Coote se ne fece uno per proprio conto seguendo criteri simili. Lo chiamò “Dov’è?” Vi erano elencate tutte le dottrine, e ogni volta che si imbatteva in una scrittura che gli sembrava appropriata, ne prendeva nota sotto la relativa voce nel suo libro.

Il fratello Coote scrisse poi alla filiale della Società in India, chiedendo se c’erano altri Testimoni in Birmania. Gli fu mandato un elenco con alcuni nomi e indirizzi. Appena lo ricevette scrisse a tutti, invitandoli a venire a trascorrere un giorno con lui, perché era molto ansioso di vedere come si svolgeva l’opera di predicazione. Cinque o sei fratelli gli fecero visita e tennero una piccola riunione. Anche se in Birmania non si dava testimonianza di porta in porta, il fratello Coote scrisse a tutti i suoi parenti e mandò loro la nostra letteratura.

Quando la sorella di Sydney Coote, Daisy D’Souza, cattolica, ricevette da lui l’opuscolo Il Regno, la speranza del mondo, lo “divorò” avidamente. Scrisse a suo fratello chiedendo altri libri e la Bibbia. In breve arrivò un grosso pacco di letteratura. Lesse da capo a fondo le pubblicazioni, una dopo l’altra, stando sveglia fino alle prime ore del mattino per leggerle. Proprio così, aveva trovato la verità! La sorella D’Souza cominciò da sola ad andare di casa in casa; e mandò i suoi figli a portare degli opuscoli a tutti i vicini. Questo non passò inosservato al marito. Pur essendo sulle prime terribilmente contrario, cominciò a pensare: “Cosa la spinge a leggere questi libri fino alle 2 di notte? Ci dev’essere qualcosa di vero”. Egli era il gestore di un bar della stazione e di solito finiva il lavoro verso le 23,30. Una notte disse alla moglie: “Quello che leggi dev’essere molto interessante per tenerti alzata così tardi. Perché non me lo leggi?” La sorella D’Souza non se lo fece dire due volte. Da allora in poi gli leggeva ogni notte. In breve si separarono dalla chiesa cattolica.

Qualche tempo dopo il parroco fece loro visita, cercando di indurli a tornare in chiesa. Ma ormai la sorella D’Souza era ben armata della “spada dello spirito”. (Efes. 6:17) Perciò, servendosi della Bibbia cattolica, gli dimostrò com’erano sbagliate le dottrine della chiesa cattolica. Il prete disse: “So che non esiste né l’inferno né il purgatorio. Ma se non insegno queste dottrine, come faccio a indurre la gente a venire in chiesa?”

“Se lei fosse un uomo onesto e un cristiano, insegnerebbe la verità riguardo a Dio e non lo descriverebbe come un nemico mortale”, rispose la sorella D’Souza. Al che il prelato si alzò in fretta e furia e uscì rumorosamente dalla stanza. Nell’andarsene disse: “Dopo che ho detto loro queste cose per anni, come potete aspettarvi che ora dica un’altra cosa?”

“Se fosse un vero cristiano lo farebbe senz’altro”, replicò la sorella D’Souza. Alla fine egli la scongiurò di lasciar stare il suo gregge.

Una domenica mattina questo prete raccolse tutte le pubblicazioni della Watch Tower che poté dal suo gregge, insieme ad alcuni libri che aveva presi a prestito dal fratello D’Souza, e ne fece un falò fuori della sua chiesa. Ma questo non scoraggiò la famiglia D’Souza, che continuò a divulgare la Parola di Dio

IL MESSAGGIO DEL REGNO DIVULGATO IN BIRMANIA

Frattanto i fratelli Goodman e Tippin proseguivano il viaggio, distribuendo letteratura e divulgando la buona notizia del regno di Dio. Sentite cosa dice il fratello Goodman del suo viaggio:

“Ci informarono che un abbonato alla Torre di Guardia si era trasferito nella zona delle miniere d’argento e di piombo di Namtu (stati settentrionali degli shan). L’unico modo per arrivarci era col treno della società mineraria da una città vicina. Scrissi chiedendo il permesso di servirci di questa linea e fu rifiutato, dicendoci che eravamo indesiderati. Ma in quel tempo non accettavamo facilmente una risposta negativa. Perciò, giunto a Lashio, mi informai e seppi che c’era un sentiero che attraversava la giungla da Lashio a Namtu, e che c’era un tassista disposto a percorrerlo. Il giorno dopo caricai molte scatole di libri sul tassì e partimmo.

“Namtu era uno sperduto centro minerario sui monti, dove veniva trasportato il minerale grezzo dalle miniere distanti parecchi chilometri. Mi sistemai nell’ospizio governativo e di lì percorsi la cittadina. Fu distribuita molta letteratura. Alla fine terminai la città senza incontrare l’abbonato, che viveva presso la miniera, a Bawdwin. E non c’era modo di andarci se non con la ferrovia della società mineraria. Perciò decisi di sottoporre il mio caso al direttore responsabile dopo avergli dato testimonianza.

“Ovviamente non era al corrente che mi era stato vietato l’ingresso. Era un australiano corpulento e, quando gli raccontai schiettamente la mia storia (vedo ancora l’espressione dei suoi occhi mentre gli dicevo che ero venuto per il sentiero della giungla), prontamente lasciò gli ospiti che stava intrattenendo e mi accompagnò con la sua macchina all’ufficio delle miniere. Mi presentò al suo segretario privato, un cattolico, e proprio quello che mi aveva in precedenza vietato l’ingresso. Lo vedo ancora rimanere a bocca aperta sentendo il mio nome. Le istruzioni furono: ‘Desidero che tratti il signor Goodman come nostro ospite. Può andare dove gli pare e deve mettere a sua disposizione un treno speciale e provvedergli vitto e alloggio finché rimane sul terreno della società mineraria’. Così l’uomo che aveva cercato di impedire che il messaggio fosse portato alla popolazione mi trattava con tutti i riguardi, chiedendomi quando volevo il mio treno speciale e per quanto tempo desideravo trattenermi in ciascun luogo”.

Nel gennaio 1931 i fratelli avevano dato una certa testimonianza in Birmania ed erano pronti a raggiungere Singapore. Ronald Tippin andò avanti, mentre Claude Goodman prese un vaporetto costiero per potersi fermare a Tavoy e Mergui durante il viaggio verso sud.

ALTRI CONTINUANO

Il lavoro preliminare compiuto dai Testimoni George Wright, Claude Goodman e Ronald Tippin venne continuato da Ewart Francis, giunto dall’India nel 1933. La nostra opera cominciava a essere ben organizzata a Rangoon, Martaban e Mandalay. Ma il fratello Francis fu richiamato in India e nel 1934 fu sostituito da Randall Hopley e Clarence Taylor. Il fratello Hopley allora aveva i dischi con le conferenze del fratello J. F. Rutherford, che furono perfino trasmesse per alcune settimane dalla stazione radio locale. Per soddisfare il bisogno di letteratura in lingua birmana, nel 1934 furono tradotti e fatti stampare gli opuscoli Il Regno, la speranza del mondo e Fuggite al Regno. Sarebbero seguite altre pubblicazioni in lingua birmana e karen.

Il fratello Hopley si occupò dapprima della città di Rangoon. Mentre dava testimonianza per strada, un giovane greco che lavorava in un ristorante prese della letteratura. Avendo accettato prontamente la verità della Bibbia, volle saperne di più. Perciò scrisse alla filiale di Bombay e ordinò alcuni libri. Allo stesso tempo nella sua lettera osservò: “Perché non mandate qualcuno a predicare questo buon messaggio anche qui? A quanto mi risulta, sono l’unico che ne sappia qualche cosa”. La filiale scrisse immediatamente alla congregazione di Rangoon, chiedendo che qualcuno lo visitasse. L’associazione con i fratelli fece di questo giovane greco, Basil Tsatos, un fervente cristiano. Poco tempo dopo prestava servizio come servitore di congregazione (sorvegliante che presiede) nella congregazione di Rangoon.

Negli anni 1935-36 i fratelli si rivolsero principalmente ai karen, agli anglo-birmani e agli anglo-indiani, poiché sembravano meglio disposti verso il messaggio del regno di Dio. Si noti che i karen fanno in prevalenza parte delle sette della cristianità. Mentre Clarence Taylor lavorava a Pyinmana, Randall Hopley era impegnato a Mandalay e in altre località settentrionali. Il messaggio stava ormai raggiungendo la Birmania settentrionale.

Fra parentesi, in quegli anni la Birmania era una provincia che dipendeva dal governo indiano; non era considerata una nazione a sé. Perciò fino al 1937 tutte le cifre relative al servizio di campo erano incluse nel rapporto dell’India, e non esistono registrazioni per determinare quanti Testimoni birmani facessero allora rapporto.

SOTTO UN’ALTRA FILIALE

Nel 1938 ci fu un cambiamento nella sorveglianza dell’attività di predicazione del Regno in Birmania. Fino a quell’anno la filiale della Watch Tower Society in India si era occupata dell’opera in Birmania. Poi questa responsabilità venne affidata alla filiale australiana. Perciò nel 1938 i pionieri provenienti dall’India tornarono in quella nazione, e pionieri provenienti dall’Australia si occuparono di ‘innaffiare’ il seme che vi era stato seminato. Quei fratelli e i proclamatori del Regno birmani fecero fedelmente la loro parte, e Dio fece crescere. — 1 Cor. 3:6.

Per breve tempo il fratello S. Keltie fu responsabile dell’attività del Regno in Birmania. Ma dovette tornare in Australia. Perciò dal marzo al luglio 1938 se ne occupò Frank Dewar.

ARRIVANO ALTRI PIONIERI

L’anno di servizio 1938 terminò con 25 proclamatori di congregazione che facevano rapporto nelle tre congregazioni della Birmania. Nel frattempo Hector Oates e Fred Paton giunsero a Rangoon dall’Australia per occuparsi dell’opera.

Il centro di Rangoon è molto ordinato, con strade parallele e isolati rettangolari; le strade principali e secondarie e anche i passaggi fra le case hanno tutti un nome e un numero. All’estremità orientale della città c’è il grande agglomerato di edifici governativi chiamato il Segretariato. Intorno ci sono vie asfaltate fiancheggiate da alberi ben curati. A Rangoon ci sono lunghe file di edifici uniformi, a quattro piani, allineati uno accanto all’altro in ogni strada, senza spazio in mezzo. Negli anni trenta, i mezzi di trasporto pubblico includevano tram, autobus, risciò e carrozze a cavallo.

In vista dell’arrivo di Fred e Hector, Frank Dewar aveva affittato un appartamento a Rangoon, in Dalhousie Street, prospiciente il Segretariato. I nuovi pionieri avevano acquistato un fonografo, una serie di dischi musicali, e i dischi con i discorsi di J. F. Rutherford, allora presidente della Watch Tower Society. Appena arrivati i pionieri sistemarono il fonografo sul balconcino davanti, con l’altoparlante rivolto verso il Segretariato. Fecero suonare della musica orchestrale, e in pochi secondi delle teste cominciarono a far capolino dalle numerose finestre di ciascun piano. Allora Fred Paton mise il disco con la registrazione di un breve discorso del fratello Rutherford. Vi erano presentati alcuni semplici, chiari fatti circa questo vecchio sistema di cose e il nuovo sistema promesso da Dio. Parecchi impiegati del Segretariato erano battisti. Molti altri erano cattolici, e la grande cattedrale cattolica di S. Maria si trovava all’altra estremità del Segretariato. Potete quindi immaginare come quel messaggio fu allarmante.

Frank Dewar partì infine dalla Birmania alla volta di Singapore. Egli ricorda: “Il 14 luglio 1938 mi ero fatto rinnovare il passaporto a Rangoon, e poco dopo aver detto arrivederci a Fred e Hector percorsi in treno la costa della Birmania, prendendo sette traghetti fra Tavoy e Mergui. Portai il messaggio del Regno in quelle città, e anche in località minori. Da Mergui, viaggiando di notte sul ponte di un vaporetto, raggiunsi Victoria Point (ora Kawthaung), il piccolo avamposto britannico all’estremità meridionale della Birmania. Dopo aver passato la notte nel dak bungalow (graziosa villetta che si trovava in quasi tutti i villaggi dell’antico impero indiano per la comodità dei funzionari in viaggio), diedi una rupia a un barcaiolo perché col suo sampan trasportasse me e il mio bagaglio oltre la foce del Pakchan fino all’imboccatura del porto di Pinang”.

LA “BUONA NOTIZIA” SI DIFFONDE

Frattanto il messaggio del Regno penetrava non solo in molte città birmane, ma anche nel cuore delle persone mansuete. Per esempio, proprio in quel tempo Ruby Goff e i suoi figli accettarono la verità. La sorella Goff non si accontentava di un servizio minimo. Perciò, insieme al figlio Desmond, si unì alle file dei pionieri. Furono i primi proclamatori locali a intraprendere il servizio di pioniere.

Con l’auto e il grosso furgone munito di impianto acustico della Società, i pionieri diedero testimonianza a Pegu, Nyaunglebin, Toungoo, Letpadan, Tharrawaddy, Prome e in altre località. Parcheggiavano la macchina vicino al mercato e cominciavano a trasmettere un po’ di musica per poi trasmettere un discorso del fratello Rutherford. Centinaia di persone che si trovavano al mercato sentivano il messaggio e, naturalmente, la maggioranza lo ignorava. Comunque, quasi ogni volta qualcuno prendeva letteratura.

Il territorio della sorella Goff era la cittadina di Insein, a 16 chilometri da Rangoon. Vi era una forte colonia di karen battisti (che ancor oggi hanno lì un seminario teologico), e questi non apprezzavano il messaggio portato dalla sorella Goff. Una sera sul tardi, dopo un’intera giornata di insuccessi, essa pregò in silenzio: “Geova, fammi trovare una sola pecora prima che io debba tornare a casa”. Proprio nella casa successiva la sorella Goff trovò una signora umile, Daw Hmwe Kyaing, una karen battista. La donna accettò una Bibbia e disse alla sorella Goff di tornare il sabato pomeriggio quando le figlie sarebbero state a casa. Quella sera disse alle due figlie che secondo lei la sorella Ruby Goff era un po’ matta perché non faceva altro che condannare tutte le altre religioni.

La sorella Goff fece la visita ulteriore e iniziò uno studio biblico con Daw Hmwe Kyaing e le sue figlie, Ma Chu May (ora Daisy Ba Aye) e Ma Hnin May (ora Lily Dewar). Tutte e tre riconobbero immediatamente che questo messaggio era la verità. In seguito le figlie furono di grande aiuto nel lavoro di traduzione. Ma Hnin May si unì alla sorella Goff nell’attività di porta in porta e divenne così la prima Testimone karen.

Un giorno, mentre dava testimonianza alla stazione ferroviaria di Thamaing, la sorella Goff fermò un giovanotto. Era stato per quasi tutta la vita un vagabondo, aveva fatto il contrabbandiere, il ladro di gioielli, il saltimbanco, il pugile e così via, senza provare alcuna soddisfazione. Poiché non poteva contribuire per la letteratura, la sorella gli regalò un opuscolo e gli diede l’indirizzo della locale Sala del Regno. Fu la svolta decisiva della sua vita: durante il viaggio in treno egli lesse l’opuscolo e, prima di arrivare alla stazione di Rangoon, aveva concluso che era la verità.

Il giorno dopo questo giovane, Cyril Gay, andò dai Testimoni e fece molte domande. Il fratello Hector Oates, per rispondere alle sue domande, gli fece sentire dei sermoni registrati. Da quel momento questo ex vagabondo fu un altro uomo e ben presto si unì alle file dei pionieri.

I pionieri continuavano a diffondere la “buona notizia” nel circondario. Una volta si precipitarono a Henzada con la loro auto munita di impianto acustico, per dare testimonianza ai delegati di un congresso battista tenuto in quella città. Ma i battisti non vollero sentire il messaggio. Con l’aiuto di un poliziotto, riuscirono a scacciare i fratelli. Allora i pionieri andarono al mercato e continuarono a trasmettere i dischi delle conferenze di J. F. Rutherford. E distribuirono anche molta letteratura. Ci sarebbe stato qualche risultato?

Qualche tempo dopo un gruppo di Testimoni andarono in quella zona. Mentre davano testimonianza, visitarono un karen che rifiutò la letteratura dicendo che non ne aveva bisogno, perché aveva il suo manuale biblico che lui e la sua famiglia usavano per pregare. Quando i fratelli chiesero di vederlo, portò fuori un libro della Watch Tower Society.

Un’altra volta un uomo di Henzada andò a Rangoon in cerca dei Testimoni. Li trovò che davano testimonianza per la strada offrendo le riviste ai passanti. Come aveva sentito parlare dei Testimoni, e perché li cercava?

Durante la precedente visita dei pionieri a Henzada, un karen cattolico aveva preso alcuni libri dai fratelli ed era tornato al suo villaggio, Thinganain, a una ventina di chilometri da Henzada. Aveva cominciato a leggere i libri e aveva subito riconosciuto che contenevano la verità. Egli cominciò dunque a diffondere la “buona notizia” nel suo villaggio. Ma prima che potesse mettersi in contatto con i fratelli era scoppiata la seconda guerra mondiale, perciò teneva le adunanze a modo suo con la letteratura che aveva. La domenica soleva radunare i parenti, e leggeva e traduceva per loro in karen le pubblicazioni della Società. In breve 12 suoi parenti accettarono la verità e si separarono dalla chiesa cattolica. Il prete locale cercò di farli tornare nel suo “ovile”, ma essi sostennero con fermezza la verità. Dopo la guerra quest’uomo aveva sentito che a Rangoon c’erano dei Testimoni. Perciò aveva mandato un uomo a portare loro una sua lettera, pur non conoscendone l’indirizzo. Ma mentre s’informava se ci fossero Testimoni a Rangoon, l’uomo li incontrò casualmente per strada.

Così l’opera di testimonianza con l’auto munita di impianto acustico, che trasmetteva i discorsi del fratello Rutherford sulle piazze del mercato, si era dimostrata utile. Aveva dato l’opportunità di distribuire letteratura agli interessati, e alcuni abbracciarono il vero cristianesimo.

LA PRIMA ASSEMBLEA IN BIRMANIA

Nel 1938 i Testimoni birmani erano elettrizzati alla notizia che dal 26 al 28 novembre si sarebbe tenuta un’assemblea a Rangoon, e che sarebbe stato presente il fratello Alex MacGillivray, sorvegliante della filiale australiana. Furono invitati i pionieri di Singapore, Malesia e Siam (ora Thailandia), e l’assemblea si doveva tenere nel municipio, edificio sontuoso con enormi porte di bronzo.

Fu una piccola assemblea internazionale. Altri delegati vennero anche da Australia e Thailandia. Fra i presenti c’erano i fratelli J. E. Sewell e F. Dewar, della Thailandia. Il loro viaggio per Rangoon non fu facile. Partiti da Bangkok, raggiunsero in treno e autobus il villaggio di Rahaeng. Del resto del viaggio, il fratello Sewell dice:

“Pernottammo [a Rahaeng] e l’indomani all’alba attraversammo il fiume Meping in una grande canoa scavata in un tronco. Poi ebbe inizio la lunga avventura di percorrere a piedi 80 chilometri attraverso i monti della foresta vergine tropicale. Una linea telefonica attraversava la zona e noi la seguimmo. (Collegava il Siam con la Birmania). Fu un viaggio pericoloso, che non raccomanderemmo a nessuno.

“Avevamo paura degli animali feroci della giungla. Per esempio, si diceva che nella regione ci fossero tigri. C’erano molte scimmie, ma niente tigri, elefanti o orsi bruni. Alcuni bei bantam selvatici vivono nella zona e a volte attraversavano in volo il nostro sentiero. Dopo il primo giorno di cammino, eravamo molto stanchi, e ci imbattemmo in due portatori. In realtà erano contrabbandieri che portavano merci da un paese all’altro. Ci rendevamo conto che avremmo avuto difficoltà a portare a termine il lungo cammino senza sapere dove dormire la notte o come proteggerci. Perciò chiedemmo ai due contrabbandieri, che tornavano dalla Birmania coi cesti vuoti (uno a ciascuna estremità di un’asta), se volevano aiutarci. Decisero di farlo per una piccola somma a testa; perciò, messe le nostre cose nei loro cesti, li seguimmo. Dopo aver dormito una notte su una piattaforma su un albero e la notte successiva in un piccolo villaggio, raggiungemmo finalmente Mae Sot, città di confine del Siam. Attraversato un fiume riuscimmo a proseguire il viaggio su una piccola corriera per un’ottantina di chilometri. Era una strada di montagna molto ripida. Quella notte pernottammo in un villaggio di karen, dove un brav’uomo ci fece entrare e ci offrì un posto per dormire. Infine proseguimmo in corriera ancora per una trentina di chilometri e quindi prendemmo un piccolo battello fluviale per i 65 chilometri circa che separavano Pa-an da Moulmein. Attraversammo l’estuario del Salween a Martaban, dove iniziava la linea ferroviaria. Poi in treno raggiungemmo Rangoon. Questo viaggio richiese una settimana, ma poi ci godemmo una bellissima assemblea nel municipio di Rangoon”.

Molti fratelli e interessati di Mandalay, Martaban, Insein e altre località furono pure presenti all’assemblea. Si fece molta pubblicità al discorso principale e la sala fu gremita da 1.000 persone, pur avendo solo 850 posti a sedere. Gli uscieri cercarono di chiudere i portoni per tener fuori le folle che continuavano ad affluire e ci riuscirono solo al terzo tentativo. Ma alcuni intraprendenti giovanotti entrarono dalle porticine laterali. Un migliaio di persone non riuscirono a entrare. Il titolo del discorso e la notevole pubblicità potevano essere la ragione dell’affluenza eccezionale. Il fratello MacGillivray, sorvegliante della filiale di Strathfield (Australia), pronunciò il discorso intitolato “Vicina la guerra universale”. Qualunque fosse la ragione del successo dell’assemblea, fu certo una pietra miliare nella storia del popolo di Geova in Birmania.

SI INCONTRANO DIFFICOLTÀ

Verso la fine del 1939 la filiale della Società a Strathfield mandò un altro pioniere, Mick Engel, per occuparsi del deposito di letteratura in Birmania. Il numero dei pionieri era aumentato, e Ma Hnin May (Lily) era una di loro. Quattro pionieri locali dichiaravano la Parola di Dio a spalla a spalla con i pionieri australiani. Alla fine dell’anno di servizio 1939, ben 28 Testimoni facevano rapporto del servizio di campo nelle tre congregazioni della Birmania.

Ora che la proclamazione del Regno prendeva lo slancio, la persecuzione cominciò a farsi sentire. Verso la fine del 1940, il clero anglicano, metodista, cattolico e battista fece pressione sul governatore inglese in Birmania perché vietasse la nostra letteratura. Ma ancor prima che le autorità di Rangoon ricevessero l’ordine, i fratelli ne erano già al corrente. Come mai?

Due nostri fratelli che lavoravano nell’ufficio telegrafico avevano visto arrivare un telegramma con l’ordine che tutta la nostra letteratura fosse vietata e confiscata in Birmania. Immediatamente essi informarono il fratello Mick Engel, il quale fece in modo che quasi tutta la letteratura venisse nascosta in diversi luoghi, fra cui le case di amichevoli karen a Thamaing e in altre zone periferiche.

In quell’epoca, enormi quantità di materiale bellico venivano inviate dagli Stati Uniti al governo nazionalista cinese di Chiang Kai-shek, per la guerra contro i giapponesi. Questi rifornimenti venivano inviati a Lashio, nella Birmania settentrionale, quindi trasportati a Chungking lungo la tortuosa e pericolosa Strada della Birmania. File ininterrotte di migliaia di camion militari si dirigevano a nord provenienti da Rangoon, carichi di pneumatici, combustibile, munizioni e altri rifornimenti bellici. I fratelli pensarono di poter spedire la letteratura su uno di questi camion diretti a Chungking, dove sarebbe stata al sicuro. Ma questo tentativo non ebbe successo.

Il fratello George Powell decise allora di andare a Singapore, procurarsi un veicolo, tornare in Birmania, caricare la nostra letteratura e trasportarla a Chungking. Sfortunatamente, però, prima del suo arrivo a Singapore era stata emanata un’ordinanza che vietava l’esportazione di veicoli. Cosa sarebbe accaduto alle nostre pubblicazioni? Sarebbero state confiscate e distrutte?

Frattanto il fratello Engel si era rivolto a un alto ufficiale americano ed era riuscito a ottenere una lettera che lo autorizzava a trasportare la nostra letteratura sui camion dell’esercito. Muniti della lettera, Mick Engel, Fred Paton ed Hector Oates andarono a Lashio. Quando si rivolsero all’ufficiale responsabile dell’immenso convoglio per la Cina e chiesero un po’ di spazio su quei camion, gli venne quasi un colpo! “Cosa?” urlò. “Come posso darvi spazio prezioso sui miei camion per i vostri miserabili opuscoli quando non ho assolutamente spazio per i rifornimenti militari e medici più urgenti, che vanno in malora qui all’aperto, con le piogge monsoniche che stanno per cominciare?”

Fred lo guardò, fece una pausa, poi mise la mano nella borsa e ne estrasse la lettera dell’alto ufficiale di Rangoon. Consegnandola al capoconvoglio, Fred osservò che sarebbe stata una cosa molto grave se avesse ignorato le autorità di Rangoon e rifiutato di cooperare. L’argomento di Fred si dimostrò decisivo. Il capoconvoglio non solo dispose il trasporto di due tonnellate di libri, ma mise a disposizione dei fratelli un camioncino, completo di autista e carburante. Così i due intrepidi pionieri, Fred Paton ed Hector Oates, andarono in camion a Chungking ed effettuarono la consegna. A Chungking conobbero Chiang Kai-shek e gli diedero testimonianza.

Quando i giapponesi cominciarono a invadere la Birmania, quasi tutti i Testimoni lasciarono il paese. Mick Engel partì per l’Australia e quasi tutti i fratelli anglo-indiani e anglo-birmani andarono in India. Il fratello Coote e le sue due figlie si misero in viaggio verso l’India con un carretto, ma egli morì prima di arrivarci.

Dall’agosto all’ottobre 1941 solo 18 proclamatori fecero rapporto del servizio di campo in Birmania, e non c’erano più pionieri. In novembre tutti i Testimoni se n’erano andati tranne tre: il fratello Cyril Gay e le sorelle Ma Chu May e Ma Hnin May, che davano soltanto testimonianza occasionale.

L’8 marzo 1942, Rangoon, la capitale della Birmania cadde nelle mani dei giapponesi. La conquista delle altre città avvenne quindi rapidamente. In quanto agli inglesi, erano in continua ritirata. I giapponesi non avrebbero potuto avere più successo. In cinque mesi avevano invaso un paese più vasto della Francia e con una popolazione paragonabile (a quel tempo) a quella dell’Australia e del Canada messi insieme. Alla fine del maggio 1942 tutta la Birmania era in mano ai giapponesi.

Durante l’occupazione giapponese, dal 1942 al 1945 la proclamazione della “buona notizia” in Birmania fu praticamente arrestata. Per mancanza di pubblicazioni, i tre Testimoni rimasti studiarono più volte gli stessi numeri della Torre di Guardia. Per oltre quattro anni usarono l’Annuario dei Testimoni di Geova del 1942 per considerare la scrittura del giorno.

La Birmania però fece parte dell’impero giapponese solo per breve tempo. Cominciarono di nuovo i bombardamenti aerei, ma questa volta da parte degli inglesi. Gli aerei lasciarono cadere tonnellate di bombe, distruggendo migliaia di edifici e uccidendo migliaia e migliaia di persone. Nel 1945 la guerra era finita, e gli inglesi rioccuparono la Birmania.

RISTABILITA LA NOSTRA OPERA

Immediatamente dopo la guerra, i fratelli e le sorelle fuggiti in India cominciarono a tornare in Birmania. Così l’opera di testimonianza iniziò di nuovo, e il 20 aprile 1946 fu stabilita ancora una volta una congregazione a Rangoon, con otto proclamatori che facevano rapporto del servizio di campo. Dopo la guerra la filiale della Società in India diresse per qualche tempo l’opera di predicare il Regno in Birmania.

Il fratello R. W. Kirk, il primo diplomato della Scuola di Galaad mandato qui, arrivò all’inizio del 1947. Quello stesso anno ci fu la prima visita del terzo presidente della Società, N. H. Knorr, e del suo segretario, M. G. Henschel. In occasione di questa visita, fu tenuto un congresso per i 19 Testimoni del paese.

Il fratello Knorr e il fratello Henschel arrivarono dal Siam in idrovolante. Questo scese presso l’altra riva del fiume Rangoon il 12 aprile 1947, e un motoscafo li trasportò attraverso il fiume fino al molo dove un autobus li attendeva per portarli al centro di Rangoon. Mentre attraversavano buona parte della città, poterono vedere quanta devastazione era stata provocata dalla guerra. Lungo le vie erano state costruite case provvisorie di bambù e migliaia di persone vivevano in queste costruzioni improvvisate. Giunti nel centro della città i visitatori trovarono edifici di mattoni piuttosto moderni. Ma erano dei gusci vuoti, perché l’interno era stato incendiato.

Il fratello Knorr doveva pronunciare il suo discorso pubblico domenica mattina alle dieci. I 18 proclamatori di congregazione e l’unico missionario che c’era a Rangoon fecero molta pubblicità al discorso. Un cinematografo, il Nuovo Teatro Excelsior, era stato scelto per il discorso. Ma un’ora prima della conferenza il direttore del teatro morì di un attacco cardiaco. Perciò i suoi assistenti si affrettarono ad affiggere un cartello ove era dichiarato che, a causa della sua morte, il teatro quel giorno sarebbe rimasto chiuso. Nondimeno i fratelli fecero pressione sui responsabili onde concedessero di procedere con l’adunanza; così si ottenne l’uso del teatro. Fu una piacevole sorpresa vedere 287 presenti.

Rangoon è una città calda e umida, e anche alle dieci del mattino non ci vuol molto per sudare. Il fratello Knorr non aveva abiti tropicali e presto fu inzuppato di sudore mentre pronunciava il discorso pubblico. Sul podio non c’era ventilazione, e le porte erano state chiuse per tener fuori il caldo. Perciò soffocava e trovò piuttosto insolito pronunciare un discorso sentendosi scorrere l’acqua giù per la schiena e fin nelle scarpe. Alla fine del discorso aveva i piedi inzuppati!

Ma questo era solo uno dei modi in cui si poteva essere bagnati a Rangoon. Nel pomeriggio, prima di andare a un’adunanza nella Sala del Regno appena costruita, i viaggiatori si recarono all’ufficio delle aviolinee per confermare la loro partenza per Calcutta. Era il primo giorno di Thingyan (la festa dell’acqua), celebrazione religiosa in cui i buddisti si gettano acqua l’un l’altro. I fratelli Knorr, Henschel, Kirk e Tsatos arrampicatisi su una jeep si diressero verso il centro. I ragazzi erano presenti in forza in quel primo giorno della festa, allineati da entrambi i lati delle strade dove si trovavano gli idranti. Ogni pedone e veicolo che passava riceveva una doccia. Barattoli, secchi, pentole, pistole ad acqua e tubi per innaffiare venivano usati per gettare acqua sulla gente. Il resoconto della Torre di Guardia dice:

“Tutti e quattro eravamo in breve inzuppati prima di essere giunti lontano, ma noi ridevamo e cercavamo di prendere la cosa con allegria guardandoci l’un l’altro ad ogni annaffiatura. Anche se fossimo caduti nel fiume Irrawaddy non avremmo avuto diversa apparenza quando arrivammo all’ufficio delle aerolinee. E questo era soltanto un buon inizio, perché dopo che i nostri biglietti furono messi in ordine noi dovemmo ritornare nella stessa parte della città da cui eravamo venuti, per recarci alla Sala del Regno.

“Quando scendemmo dalla jeep di fronte alla Sala del Regno e lasciammo sgocciolare un po’ d’acqua dai nostri abiti trovammo che vi erano già alcuni fratelli adunati nella Sala del Regno, ma essi pure erano passati per consimili esperienze. Tuttavia erano abituati alle usanze popolari e avevano portato con loro dentro utensili impermeabili dei vestiti per cambiarsi. Essi si cambiarono d’abiti e così furono presentabili. Ma i tre oratori del pomeriggio, i fratelli Kirk, Knorr e Henschel, sembravano appena usciti di sotto la pioggia. Fortuna che i fratelli comprendevano la situazione. Gli oratori procedettero senz’altro, dando consigli ed ammonizioni scritturali. Si ebbe una sola interruzione quando a circa metà dell’adunanza alcuni baldanzosi giovanotti si affacciarono alla porta della sala e gettarono dentro un secchio d’acqua, senza colpire nessuno. I 37 fratelli che parteciparono all’adunanza ne rimasero molto soddisfatti”.

Durante questo viaggio si presero disposizioni per aprire una filiale della Società a Rangoon, a partire dal 1° settembre 1947. Si fecero anche i piani per mandare altri missionari in Birmania.

ALTRO AIUTO DA GALAAD

Il 4 luglio 1947, i fratelli si radunarono sul molo per accogliere Norman H. Barber, il secondo missionario che giungeva in Birmania. Che piacevole sorpresa veder sbarcare due fratelli invece di uno! L’ospite inatteso era una vecchia conoscenza. A Singapore il fratello Barber aveva incontrato Frank Dewar, che aveva deciso di accompagnarlo in Birmania.

In quell’epoca la Birmania voleva l’indipendenza dalla Gran Bretagna. Dopo molte trattative, alle 4 del mattino del 4 gennaio 1948, divenne indipendente. Avrebbe ciò influito in particolare sulla nostra opera? No, perché il governo birmano aveva promesso libertà di culto.

Altri due diplomati di Galaad, i fratelli R. W. Richards e H. A. Smedstad, arrivarono il 15 gennaio 1948, solo 11 giorni dopo che la Birmania aveva ottenuto l’indipendenza. Quando sbarcarono, i funzionari dell’ufficio immigrazione chiesero: “Dov’è il visto?” “Non abbiamo alcun visto”, fu la risposta. I fratelli spiegarono che erano partiti dal Canada (federazione nell’ambito del Commonwealth britannico) nel novembre 1947, quando la Birmania faceva ancora parte dell’Impero Britannico, e pensavano di arrivare prima che diventasse indipendente; perciò non avevano richiesto il visto. Ma i funzionari rimasero imperturbati. Il loro paese era ora indipendente. “Come potete entrare in Birmania senza visto?” insisterono. Dopo lunga deliberazione, uno dei funzionari cedette. I nuovi missionari si sentirono davvero sollevati! Risolto quel problema, furono accompagnati alla casa missionaria appena affittata al 39 di Signal Pagoda Road, a Rangoon.

I missionari furono piacevolmente sorpresi di trovare che i birmani sono generalmente avvicinabili, amichevoli e ospitali. Anche quando andava a casa loro uno straniero spesso era invitato ad accomodarsi e gli venivano offerti tè e dolci.

A proposito di cibo, i birmani hanno terrore dell’odore del fritto, specialmente quando in casa c’è un malato. Sostengono che tale odore può provocare la morte di chi ha qualche disturbo e anche di un neonato e di sua madre. Temendo ciò, chiudono porte e finestre, poi coprono la persona “allergica all’odore” con una spessa coperta, anche nella più calda estate, finché l’odore è svanito. Per questa ragione la massaia birmana, quando si accinge a friggere qualche cosa in casa sua, avverte a gran voce i vicini.

I missionari non erano al corrente di quest’idea. Perciò un giorno, mentre stavano friggendo qualche cosa per pranzo, la signora birmana del piano di sopra scese gridando arrabbiata: “Sentite un po’! Se volete friggere qualche cosa, ditecelo prima e fatelo sul marciapiede. Capito?” I missionari confusi non capirono finché i fratelli locali non spiegarono loro la faccenda. Ebbene, un giorno il fratello Barber stava friggendo del pesce sul marciapiede, quando, con sua sorpresa, diversi ragazzini si raccolsero intorno a lui col denaro in mano. Aspettavano pazienti di acquistare il pesce. Qui in Birmania è comune vedere uomini friggere e vendere commestibili sui marciapiedi.

PERIODO DI FERMENTO

Non molto tempo dopo che la Birmania aveva ottenuto l’indipendenza, vari gruppi e tribù dissidenti insorsero in rivolta armata contro il governo appena formato. Si diedero alla clandestinità con risultati disastrosi per il governo e anche per la popolazione. I dissidenti fecero saltare ponti e linee ferroviarie e provocarono molti danni. Gli insorti erano in gran parte karen e kachin, convertiti alla Missione Battista Americana. Ogni tanto si aveva notizia di treni passeggeri distrutti, villaggi saccheggiati e acquedotti fatti saltare dagli insorti.

In simili condizioni i Testimoni fecero il viaggio da Maymyo per assistere all’assemblea di distretto tenuta a Rangoon. Il 19 gennaio 1949, dopo l’assemblea, Frank Dewar andò a Maymyo per dare una mano al piccolo gruppo locale.

Il 4 febbraio 1949, a Maymyo, la polizia birmana arrestò tutti i karen sospettati di nazionalismo, inviandoli nella prigione di Mandalay, e poi in quella di Shwebo. Il 6 febbraio la polizia segreta fece arrestare il fratello Dewar che abitava in casa di un Testimone karen. Era sospettato di essere una spia dei karen ribelli. Dopo una notte però le autorità lo rilasciarono.

In marzo le forze ribelli dei karen attaccarono Maymyo e Mandalay. Seguirono aspri combattimenti fra i ribelli e le forze governative birmane. Per parecchie notti la popolazione dovette dormire nelle trincee con le pallottole che fischiavano sopra la testa. Il 7 marzo la battaglia si concluse con l’occupazione di entrambe le città da parte dei karen insorti. I ribelli conquistarono molte altre città e giunsero fino a Insein, 16 chilometri dalla capitale, Rangoon. Ma il loro poderoso attacco non durò a lungo. Le forze governative si riorganizzarono e, essendo ben fornite di armi moderne, ricacciarono gli insorti nella giungla. Durante i combattimenti la nostra opera di testimonianza era limitata unicamente a Rangoon, Insein, Maymyo e Thinganain, e le comunicazioni fra i fratelli erano completamente interrotte.

“QUESTA È LA VERITÀ”

Nel 1948, un proclamatore del Regno trovò lavoro presso la Società Petrolifera Birmana e venne trasferito al giacimento petrolifero di Chauk. Non appena si furono stabiliti, lui e la sua famiglia cominciarono a dare testimonianza la domenica e nei giorni festivi. Mentre dichiaravano la “buona notizia” di casa in casa, trovarono un tamil mansueto. La stessa settimana che incontrò i Testimoni, quest’uomo, M. C. Nathan, tagliò tutti i ponti con la chiesa cattolica e, senza indugio, divenne testimone di Geova.

In quei giorni, il nipote del fratello Nathan stava trascorrendo da lui le vacanze scolastiche e non poté far a meno di ascoltare il messaggio del Regno che suo zio proclamava alla sua stessa famiglia. Benché avesse pensato di farsi prete cattolico, col tempo il giovane ammise: “Quello che lo zio dice è vero”. Ogni volta che lo zio non era in casa, egli prendeva le pubblicazioni della Società e le leggeva. Il messaggio era così convincente che esclamò: “Questa è la verità!” Perciò questo giovane, Maurice A. Raj, il 24 dicembre 1949 fu battezzato nell’Irrawaddy. In seguito iniziò il servizio di pioniere, e nel 1963 divenne sorvegliante di circoscrizione. Poi, nel 1966, il fratello Raj fu nominato sorvegliante sia di distretto che della filiale.

UN’ALTRA VISITA UTILE

Dopo l’insurrezione dei karen, il villaggio di Thinganain fu distrutto da una spietata banda di predoni. I nostri fratelli non solo persero tutti i loro possedimenti, la letteratura biblica e la casa, ma uno di loro fu anche assassinato. Gli altri furono dispersi e si perse praticamente ogni contatto con loro. In seguito si seppe che per le molte traversie erano morti tutti tranne quattro.

Nel 1951, dopo che il governo aveva ristabilito l’ordine nelle zone principali del paese, riuscimmo a riorganizzare le attività di testimonianza e ci fu un buon progresso. Quando il presidente della Società, N. H. Knorr, e il suo segretario, M. G. Henschel erano venuti in Birmania nel 1947, nel paese c’erano solo 18 proclamatori e un diplomato della Scuola di Galaad. Ora, al tempo di questa seconda visita prevista per il 10 aprile 1951, la Birmania aveva un nuovo massimo di 94 proclamatori.

Si dispose di tenere un’assemblea in occasione del viaggio intorno al mondo dei fratelli Knorr ed Henschel. Dopo le ottime accoglienze all’aeroporto, i visitatori si affrettarono a raggiungere il congresso, già iniziato nella Sala del Regno. Furono salutati da uno scroscio di applausi. Il fratello Henschel parlò per primo, seguito dal fratello Knorr. I loro discorsi furono tradotti in birmano.

Mercoledì il fratello Knorr parlò a 256 persone radunate nel municipio di Rangoon per ascoltare la conferenza pubblica “Proclamate la libertà in tutto il paese”. Poi, mentre parlava il fratello Henschel, il fratello Knorr fu accompagnato alla stazione radio statale di Rangoon per pronunciare un discorso di 15 minuti radiotrasmesso. Questo programma venne ascoltato anche nella sala dell’assemblea. Il congresso stesso proseguì il giorno dopo e terminò con 90 presenti all’adunanza conclusiva.

Durante questa visita il fratello Knorr prese disposizioni perché il sorvegliante di filiale nominato di recente, Robert W. Richards, visitasse i fratelli del nord dove c’erano problemi a motivo degli insorti. Le sue visite furono molto utili e incoraggianti.

C’era già stato un cambiamento di sorveglianti della filiale quando Robert W. Kirk (il primo sorvegliante di filiale della Birmania) aveva rinunciato al suo incarico per sposare una pioniera, Claire D’Souza. Nel 1954 la sorella Kirk frequentò la 22a classe di Galaad, e quell’anno il fratello Kirk fu nominato nuovamente sorvegliante di filiale. Dal 1955 al 1959 la filiale della Birmania mandò altri sei pionieri locali a Galaad. Il fratello D. J. O’Neill e la sorella Norma Barber si diplomarono nel 1956; una pioniera speciale locale di razza lushai, Joyce Ralte, si diplomò nel 1958; e Dorinda Smedstad, Georgianna Redmond e Doris Ba Aye (ora signora Raj) si diplomarono nel 1959.

Nel 1956 la Birmania era di nuovo nell’itinerario del fratello Knorr durante la sua visita in Oriente. Questa volta ci furono 268 presenti per sentirlo parlare sul tema “Unificazione di tutto il genere umano sotto il suo Creatore”. Dopo il discorso pubblico i fratelli Knorr e Kirk si precipitarono in macchina alla Stazione Radiofonica Birmana, dove il fratello Knorr venne intervistato. Degno di nota fu che durante questo congresso egli presentò la nuova Torre di Guardia in birmano.

Parlando ai missionari, il fratello Knorr mise in risalto soprattutto l’importanza di imparare la lingua locale. I missionari ammisero di non parlare ancora correntemente il birmano. Colpiti dalle sue osservazioni si accinsero però con ardore a imparare la lingua.

Naturalmente, la prima cosa che i missionari cercarono di imparare era cosa dire alle porte nell’opera di testimonianza di casa in casa. Perciò impararono brevi presentazioni bibliche e una conclusione, Ta-ouk tamma, che significa: “Ciascun opuscolo quattro anna”. Quando un missionario provò a dirlo nel campo, la padrona di casa sembrava confusa e chiese alla donna che le stava accanto: “Che cosa dice?” “Dice che ha delle uova da vendere”, fu la risposta. “Quanto le mette?” chiese la prima donna. L’altra rispose: “Venticinque anna l’uno”. Invece di dire Ta-ouk, il missionario aveva detto Ta-ook, come se vendesse uova.

È davvero difficile per gli stranieri pronunciare correttamente le parole in birmano. Se non si pronuncia bene ciascuna sillaba, il significato può essere il contrario di quello che si vuol dire. Per esempio, “un mondo nuovo” (kaba-a’thit) può diventare “un mondo morto” (kaba-a’theyt), se la pronuncia non è corretta. Infatti abbastanza spesso, dopo aver dato testimonianza in birmano, i missionari si sentivano dire dall’interlocutore: “Per piacere, parli in birmano. Non capisco l’inglese”.

INCORAGGIATI DA UN ALTRO VISITATORE

Rivolgiamo un momento l’attenzione alla visita di un altro rappresentante della Watch Tower Society. Alle 17 di domenica 30 dicembre 1956, l’aereo con a bordo il fratello F. W. Franz, allora vicepresidente della Società, atterrò all’aeroporto di Mingaladon. Che gioiosa occasione fu il viaggio in autobus fino a Rangoon, cantando cantici del Regno accompagnati dal fratello Franz che suonava l’armonica a bocca! Al nostro arrivo nella Sala del Regno, lo studio Torre di Guardia era appena terminato. Il fratello Franz fu subito messo in programma e per oltre un’ora ci parlò del suo viaggio. Un’assemblea di cinque giorni doveva cominciare tre giorni dopo, ma per i 55 radunati nella Sala del Regno era come se fosse già cominciata.

Durante gli otto giorni della sua permanenza in Birmania, il fratello Franz ebbe il piacere di stare nella casa missionaria con i cinque diplomati di Galaad. Fu sorpreso di apprendere che il capodanno era celebrato anche nella Birmania buddista. Alla mezzanotte di lunedì 31 dicembre, al dodicesimo e ultimo rintocco, ci fu una reazione a catena di petardi, sirene e fischi delle imbarcazioni sul fiume Rangoon.

I delegati all’assemblea provenivano da una zona insolitamente vasta. Intere famiglie avevano percorso centinaia di chilometri sui treni con duri sedili di legno, non sapendo quanto ritardo ci sarebbe stato a causa delle instabili condizioni allora prevalenti nel paese. Comunque arrivarono sani e salvi, e felici di essere in tempo per il congresso. Una delegata, che doveva avere un bambino all’epoca dell’assemblea, venne a Rangoon in anticipo e partorì. Alcuni giorni più tardi ascoltava i discorsi dell’assemblea col piccino fra le braccia.

Sabato, 11 persone (un numero straordinario in quel tempo) simboleggiarono la loro dedicazione a Geova Dio col battesimo in acqua nel Lago Reale, dove si vede riflessa la pagoda Shwe Dagon, col suo rivestimento d’oro che risplende al sole. I candidati al battesimo appartenevano a quattro gruppi razziali: sei tamil, tre karen, un anglo-indiano e un gurkha.

Quasi tutti i discorsi furono tradotti dall’inglese in birmano, e il discorso del battesimo fu tradotto in parte anche in tamil. Sabato un’adunanza in tamil riassunse i principali discorsi dell’assemblea.

Fino al giovedì sembrava che F. W. Franz non avrebbe potuto pronunciare il discorso pubblico ampiamente annunciato “La pace del nuovo mondo nel nostro tempo — Perché?” Ma grazie a Geova si trovò il modo di tenere il discorso pubblico com’era stato annunciato. Alle 16 di domenica 6 gennaio 1957 l’adunanza pubblica si tenne nella Railway Institute Hall, con 237 presenti. Dopo il discorso fu proiettato per la prima volta in Birmania il film “La felicità della società del nuovo mondo”, e la sala fu gremita. Lunedì, alle 22,30, il fratello Franz ci salutò e prese l’aereo per Bangkok.

La visita del fratello F. W. Franz ci incoraggiò moltissimo. Dopo l’assemblea i fratelli tornarono a casa ben nutriti spiritualmente. Immediatamente dopo il congresso, alcuni pionieri furono inviati in nuovi territori per diffondere il messaggio del Regno. La nostra opera progrediva ormai bene a Insein, Bassein, Maymyo, Taunggyi e in altre località.

PROGRESSO NELLA “CITTÀ D’ORO”

Il missionario Robert W. Richards e sua moglie, che era stata nominata pioniera speciale, furono inviati a Mandalay, seconda città della Birmania in ordine di grandezza, con una popolazione di 180.000 abitanti. Fu fondata nel 1857 dal re Mindon. I birmani spesso la chiamano Shweman, che significa “Città d’oro”. Perché? Vicino alla collina di Mandalay il re Mindon costruì uno splendido palazzo di legno rivestito d’oro, circondato da alte e spesse mura. Purtroppo durante la seconda guerra mondiale il palazzo fu distrutto, ma le mura di mattoni squadrati che circondavano il palazzo esistono ancora.

Un altro luogo interessante per chi visita la Birmania è la collina di Mandalay, alta quasi 300 metri, con in cima una pagoda. Tre scalinate coperte, intervallate da gigantesche statue di Buddha, portano alla cima della collina. Di là si gode una magnifica vista di Mandalay e dintorni. Tutto sulla collina sembra parlare del re Mindon, che vi costruì diverse pagode.

Di gran lunga la più famosa è la pagoda Kuthodaw, a sud-est della collina. Si tratta di un edificio religioso veramente notevole. Nel recinto della pagoda ci sono file di piccole pagode bianche. Ciascuna piccola pagoda racchiude una lastra di marmo verticale su cui ci sono iscrizioni in lingua pali di parte delle scritture buddiste. Le lastre sono alte circa un metro e mezzo e larghe un po’ più di un metro. L’iscrizione di una sola lastra richiederebbe molto diligente lavoro; ma ce ne sono centinaia. Si ritiene che complessivamente siano non meno di 729. Questa notevole opera fu compiuta per ordine del re Mindon che, nel 1857, convocò a palazzo 2.400 monaci. Questi discussero ed esaminarono le scritture buddiste per cinque mesi e quindi le fecero iscrivere sulle 729 lastre di marmo.

La prima assemblea di circoscrizione tenuta fuori di Rangoon, fu quella di Mandalay nel 1957. Durante l’assemblea ci fu solo un battezzato. Era il primo kachin ad abbracciare il vero cristianesimo. Allora nessuno sapeva che per mezzo suo molti altri kachin avrebbero accettato la verità e che nel 1978 avrebbero costituito sei congregazioni e molti gruppi isolati. Questo fratello divenne in seguito il sorvegliante che presiedeva una di queste congregazioni di kachin.

Fra parentesi, il clima di Mandalay va agli estremi. Durante l’inverno fa molto freddo, ma d’estate c’è un caldo asciutto insopportabile. Infatti alcuni fratelli venuti a quest’assemblea da altre parti del paese non sopportavano il caldo. Perciò inzuppavano le lenzuola d’acqua prima di coricarsi e alcuni dormivano persino su materassini bagnati. Di giorno le camicie dei fratelli erano inzuppate di sudore. Eppure in questa città il fratello Robert W. Richards, canadese, dava testimonianza senza lamentarsi, insieme a sua moglie e ad altri pionieri locali.

SI PERSEVERA IN ALTRE LOCALITÀ

Frattanto Frank Dewar e sua moglie Lily lavoravano molto assiduamente a Bassein riuscendo a stabilirvi una congregazione. Bassein è una città sulla costa meridionale dove ci sono molti karen battisti. Come a Mandalay, gli ecclesiastici battisti hanno pieno dominio sulla popolazione. E come altrove si lamentano: “Perché non andate a predicare ai buddisti? Perché ci portate via le nostre pecore?” A Bassein Frank Dewar era chiamato “quel ladro di pecore dalla faccia bianca”.

Comunque vengano chiamati, i testimoni di Geova in Birmania continuano ad aiutare altri a fuggire da Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione. Ma non è molto facile andare di casa in casa e di villaggio in villaggio nelle zone rurali della Birmania. D’estate i fratelli devono percorrere sentieri polverosi e roventi. Tornano a casa stanchi e coperti di polvere. Durante la stagione dei monsoni, tornano tutti infangati per aver attraversato campi allagati.

Nei villaggi quasi tutte le case sono fatte di bambù, le pareti sono rivestite di stuoie di bambù e il tetto è di paglia. Queste case sono sempre costruite uno o due metri al di sopra del suolo. Il pavimento è una specie di stuoia di bambù intrecciata, tesa da “travi” di bambù. Di solito i gradini sono fatti di bambù o di tronchi. Sulla soglia si trova un secchio d’acqua con un barattolo. L’acqua piovana cade dal tetto in questi recipienti. Il secchio è lì perché ci si possa lavare i piedi prima di entrare in casa. Quando va di casa in casa per dare testimonianza, il cristiano si lava i piedi prima di entrare. Uscendo, torna nella polvere o nel fango (secondo la stagione) e cammina faticosamente fino alla casa successiva. Di nuovo si lava i piedi prima di entrare in casa. E così fino alla fine della testimonianza per quel giorno.

Naturalmente a Rangoon il Testimone prende l’autobus per andare al territorio, dove comincia a salire le scale dei caseggiati di quattro piani, con sei-otto appartamenti. Quando suona il campanello, qualcuno guarda dallo spioncino sulla porta. Non possiamo biasimarli se non aprono subito, perché molto spesso si presentano alla porta come amici degli impostori, che entrano in casa con le armi spianate per derubare gli inquilini. Perciò, molte volte finiamo un intero isolato senza entrare neanche in una casa o presentare il messaggio del Regno.

Immaginate di portare sulla spalla una borsa piena di libri e opuscoli in diverse lingue (Rangoon è una città cosmopolita), e due Bibbie (una in inglese e una in birmano). Sudando da capo a piedi, potreste sentirvi piuttosto esausti. Tuttavia i testimoni di Geova sono felici in Birmania come altrove, perché le “pecore” odono la voce del grande Pastore, Geova.

Nel 1958 il fratello Robert W. Richards e sua moglie furono inviati nello stato dei kachin. Il loro centro d’attività era la cittadina di Bhamo, nella Birmania settentrionale. Il fratello Richards ci narra:

“La popolazione di Bhamo consisteva di kachin, karen, cinesi e alcuni shan e birmani. I villaggi sparsi all’intorno erano popolati in prevalenza da shan e kachin. Di questi ultimi, metà erano cattolici o battisti; gli altri animisti. Poiché mia moglie e io avevamo entrambi la bicicletta, dedicammo quasi tutta la prima settimana a visitare i villaggi vicini. Domenica lavorammo in città. Ovunque eravamo accolti gentilmente. Molti nei villaggi tenevano galline e prima di congedarci ci regalavano delle uova.

“La settimana dopo decidemmo di rivisitare coloro che avevano mostrato interesse, completamente impreparati all’accoglienza che avremmo ricevuto. La gente era ancora amichevole, ma ci disse con fermezza: ‘Se non avete una lettera firmata dall’Associazione Ministri che vi autorizzi a predicare in questa località, non possiamo parlare di religione con voi’. Che sorpresa! Il clero della cristianità si era già dato da fare per avvertire il suo gregge di non ascoltare i testimoni di Geova. Cosa dovevamo fare? Ebbene, cosa avrebbe fatto Gesù Cristo al nostro posto? . . . Continuammo a predicare.

“La Bibbia in lingua kachin, assai diffusa almeno fra i kachin battisti, conteneva il nome di Geova centinaia di volte nelle Scritture ebraiche. Qual era l’atteggiamento del clero della cristianità verso questo glorioso nome? Ci fu data presto l’opportunità di scoprirlo. Avevo iniziato uno studio biblico con un capitano dell’esercito in pensione che parlava bene l’inglese. Alcuni suoi familiari andavano in chiesa. Un giorno il pastore battista andò a casa loro e qualcuno si fece abbastanza coraggio da chiedergli cosa ne pensava dei testimoni di Geova. La sua risposta fu sconcertante: ‘Preferirei sentire l’odore di escrementi umani che non questo nome Geova!’”

A proposito di un viaggio nella capitale dello stato dei kachin, il fratello Richards scrive:

“Mia moglie e io avevamo disposto di fare quello che doveva essere il nostro ultimo viaggio a Myitkyina, 185 chilometri a nord-ovest di Bhamo per una disagevole strada di montagna. Era un viaggio faticoso su una jeep stracarica e richiedeva sei ore. Perciò cercammo di partire presto.

“Quella mattina tutto sembrava andare storto. Invece di prendere la prima jeep per passeggeri che partiva dalla città, riuscimmo a salire solo sulla terza, irritati per la perdita di tempo. Non ci sognavamo neanche che il ritardo ci avrebbe risparmiato cattura e rapimento, se non peggio. All’insaputa dei viaggiatori, gli insorti erano trincerati lungo una parte particolarmente selvaggia della strada a un centinaio di chilometri da Bhamo. Si impadronirono delle due macchine che ci avevano preceduti. La prossima era la nostra. D’un tratto però i ribelli stessi furono presi alla sprovvista quando, del tutto per caso, un ufficiale dell’esercito con una forte scorta si trovò a passare nell’altra direzione. Gli insorti fecero fuoco sul primo camion, e parecchi soldati furono uccisi o feriti. Le truppe che seguivano riuscirono tuttavia a ricacciare i ribelli. Una jeep che trasportava i soldati feriti ci fermò e ci disse di aspettare che la strada venisse sgombrata. Così facendo giungemmo alla fine a Myitkyina tardi ma sani e salvi. Col cuore colmo di gratitudine ringraziammo Geova Dio di essere scampati”.

LE COLLINE DEI CHIN E DINTORNI PORTANO FRUTTO

Fino al 1959, l’opera di dichiarare la “buona notizia” si era svolta principalmente fra karen, kachin e mon. Ma nel novembre 1960 cominciammo a dare testimonianza in territorio vergine: le colline dei chin, a ovest, presso il confine indiano. Come si dimostrò fertile quel territorio! Ora ci sono 20 congregazioni. Maurice Raj, uno dei pionieri speciali mandati in quella zona, ci dice:

“Tahan, si trova su una pianura polverosa ai piedi delle colline dei chin. . . . A quel tempo aveva circa 5.000 abitanti e in realtà era un paesone abitato in prevalenza da lushai provenienti dall’India e da alcuni chin scesi dalle colline. I lushai appartenevano a varie sette della cristianità, e i chin erano cattolici o battisti, mentre gli altri abitanti erano animisti.

“I lushai e i chin sono assidui lettori della Bibbia e amano parlare di religione. La sera stessa del nostro arrivo a Tahan una quarantina di persone si radunarono per parlare della Bibbia. Non so come facessero a sapere del nostro arrivo. Ma erano lì, ciascuno con la sua Bibbia in lingua lushai. Ci bombardarono di domande, e fummo costretti a servirci di interpreti perché non parlavano né birmano né inglese. Questa gente se ne stava lì a sedere e a farci domande fin quasi a mezzanotte. E questo per parecchi giorni. . . .

“Dopo qualche tempo i presenti alle riunioni serali diminuirono di numero e rimasero solo alcuni sinceri. Prontamente trasformai le riunioni in cinque adunanze regolari, tenute con l’aiuto degli interpreti.

“In un mese cinque persone uscivano in servizio di campo. La Società mandò un altro pioniere speciale per lavorare con me a Tahan. . . . Mentre ci dirigevamo a piedi verso il territorio, ci esercitavamo a parlare nella lingua lushai. Allo stesso tempo cercavamo qualcuno che potesse tradurre le nostre presentazioni alle porte. Un giorno trovammo un ragazzino che pascolava le mucche e gli chiedemmo se parlava birmano e se voleva farci da interprete. Acconsentì immediatamente, e dopo poche case cominciò a dare testimonianza da solo. (Due anni più tardi mentre visitavo la congregazione di Tahan come sorvegliante di circoscrizione, il sorvegliante che presiedeva fratello James Xavier, mio ex compagno di servizio, richiamò la mia attenzione su un giovane e allegro proclamatore che mi sembrava di conoscere. Era proprio il ragazzino che ci aveva fatto da interprete).

“Sette mesi dopo, due pioniere speciali furono inviate a Tahan e io fui richiamato a Rangoon. Nel giro di un anno i pionieri parlavano correntemente la lingua lushai . . . L’opera procedette molto rapidamente, si formò una congregazione e si costruì una Sala del Regno. Era la prima Sala del Regno costruita dai Testimoni in Birmania. Tredici lushai di questa congregazione divennero pionieri speciali”.

Nel 1960 la Birmania raggiunse un massimo di 201 proclamatori del Regno, grazie all’aumento nello stato dei chin. Ben 38 furono gli immersi quell’anno. Il massimo salì nel 1962 a 216 proclamatori.

In quello stesso anno, mentre i fratelli assistevano all’assemblea di circoscrizione a Moulmein, fu annunciato alla radio che il 2 marzo 1962 era avvenuto un colpo di stato. Naturalmente noi cristiani siamo neutrali. Ma ci chiedevamo se il cambiamento di governo avrebbe influito sulla nostra opera. Questo nuovo governo avrebbe lasciato entrare altri missionari? E avrebbe consentito ai nostri pionieri speciali di frequentare la Scuola di Galaad? Nel 1961, il governo precedente aveva rifiutato a due nostri pionieri di andare a Galaad. Un secondo tentativo di ottenere i passaporti era pure fallito. Cosa sarebbe accaduto ora?

Il nuovo governo militare garantiva la libertà di culto. Erano dell’idea che se la religione non interferiva negli affari politici, essi non avrebbero interferito nella religione. Come richiesto, noi abbiamo fornito informazioni complete circa la nostra opera.

ASSEMBLEA DEI TESTIMONI DI GEOVA “ETERNA BUONA NOTIZIA”

Che emozione per i testimoni di Geova della Birmania, paese con poco più di 200 proclamatori del Regno, ospitare uno dei congressi intorno al mondo tenuti dal popolo di Dio! Certo attendevamo con ansia l’Assemblea “Eterna Buona Notizia”, che si doveva tenere a Rangoon nell’agosto 1963. A motivo dei rigidi regolamenti governativi sulle adunanze e sull’impiego di amplificatori acustici, si dovevano ottenere speciali permessi della polizia. Benché fosse stato richiesto molto in anticipo, il permesso necessario non c’era ancora. Erano state tentate tutte le vie. Infine il sorvegliante di filiale menzionò per caso il problema conversando con un amichevole buddista che stampava i programmi dell’assemblea. Egli offrì il suo aiuto, prese i necessari contatti e ci fece avere in tempo i permessi richiesti.

L’assemblea si tenne nel municipio di Rangoon. Nel preparare la mensa incontrammo un problema tipico della Birmania, quello comunemente detto dell’“odore di fritto”. Come abbiamo già spiegato, i birmani credono fermamente che l’odore di cibo fritto sia nocivo alla salute specialmente dei malati. Poiché molti uffici sono contigui al municipio, i fratelli, pur avendo il permesso di cucinare nel locale riservato a quello scopo, furono scongiurati dal personale di non produrre “odore di fritto”. Per questo alcuni dei nostri cuochi dovettero mettersi al lavoro prima delle 4 del mattino per evitare che ci fosse qualche parvenza di “odore di fritto” dopo le 8. Altrimenti le obiezioni avrebbero probabilmente provocato la chiusura della mensa. Per merito dei fratelli non ci furono difficoltà di alcun genere con i vicini. Fra parentesi, un impiegato disse che eravamo il primo gruppo cui fosse mai stato permesso di cucinare nei locali del municipio.

Quell’assemblea fu indimenticabile. Non avevamo mai visto tanti fratelli e sorelle stranieri tutti in una volta. Fra i visitatori ci furono i fratelli N. H. Knorr, F. W. Franz e Grant Suiter.

L’assemblea ebbe inizio l’8 agosto con 310 presenti. Alla conclusione di un commovente discorso, quella sera il fratello Suiter presentò l’edizione tanto attesa del libro Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato in birmano.

Sabato alle 18 il fratello Knorr pronunciò il discorso pubblico “Dio sarà Re di tutta la terra”. Con gran gioia di tutti i fratelli, i presenti erano saliti a un massimo di 603. Quindi oltre a un centinaio di fratelli stranieri, e a circa 200 proclamatori locali, altri 300 assisterono alla conferenza. Un numero davvero eccellente!

Quella sera 10 missionari che prestavano servizio in Birmania cenarono col fratello Knorr e col fratello Franz. Dopo uno scambio di interessanti esperienze, il gruppo ascoltò intento mentre il fratello Knorr dava appropriati consigli per “continuare a lavorare fedelmente e a incoraggiare i fratelli”. Egli indicò chiaramente che la possibilità che l’organizzazione locale resistesse al fuoco della persecuzione dipendeva in gran parte dalla maturità che avrebbe avuto in quel tempo.

L’ultimo giorno dell’assemblea, un discorso notevole fu “Il mondo: il campo di Dio” pronunciato da F. W. Franz. Dopo un breve intervallo egli concluse la memorabile assemblea con un discorso di due ore e la preghiera finale.

MISSIONARI STRANIERI ESPULSI

Nel 1965 fu raggiunto un massimo di 270 proclamatori del Regno, e la nostra opera era in continuo progresso. Ma nel maggio 1966 ci fu una notizia sconcertante. Il governo informò la filiale che tutti i nostri missionari stranieri dovevano lasciare il paese entro il 30 giugno 1966. Naturalmente, non solo i nostri, ma anche i missionari della cristianità dovevano andarsene entro il 30 giugno. Si seppe poi che la ragione di quest’azione era che missionari della cristianità avevano interferito negli affari politici del paese. Non si poté far altro che disporre che il fratello Kirk raggiungesse sua moglie che si trovava in Inghilterra per malattia, e che i fratelli Barber e Richards, con le rispettive mogli, andassero in India. Frank Dewar e la sua famiglia andarono in Thailandia.

Cosa sarebbe accaduto ora alla nostra opera in Birmania? Tutti i fratelli stranieri erano partiti. I Testimoni locali sarebbero stati in grado di continuare l’opera?

Pur essendo sconcertati, i fratelli non si scoraggiarono. Sapevano che Geova Dio era con loro. (1 Cron. 28:20) La Società nominò il fratello Maurice Raj sorvegliante di filiale, e il fratello Dunstan O’Neill sorvegliante di circoscrizione. Il popolo di Dio continuò a svolgere come al solito la sua opera in Birmania. Infatti l’opera continuò a progredire, mostrando che la mano di Geova non è corta. — Isa. 59:1.

ESPANSIONE

Verso la fine del 1966 la filiale iniziò l’opera di testimonianza a Myitkyina, capitale dello stato dei kachin, nella Birmania settentrionale. Quasi tutti i kachin appartengono a qualche setta della cristianità, ma la religione, qui come altrove, ha lasciato la gente nelle tenebre. Quasi tutti i giovani si erano uniti agli insorti e causavano stragi nella giungla, facevano saltare ponti, distruggevano treni passeggeri, ecc. Ma alcuni kachin, particolarmente i più anziani, cercavano una guida altrove. Era il momento giusto per dichiarare loro il messaggio del regno di Dio.

Labang Gam, il pioniere speciale kachin che era andato a Myitkyina, lavorava con grande impegno. Nei primi mesi diede testimonianza di porta in porta dalla mattina alla sera. Prima che il clero se ne rendesse conto, la città fu inondata dalle nostre riviste, e tutti parlavano dei Testimoni. Poi venne l’ondata dell’opposizione. Ogni domenica, in tutte le chiese, si facevano prediche contro i testimoni di Geova. Alla gente veniva detto di non parlare col pioniere e di non accettare letteratura. Ciò nonostante l’interesse aumentò. Infatti era troppo per un solo pioniere; quindi ne fu mandato un altro ad aiutarlo. Quando non riuscirono più a far fronte all’aumento, furono mandati altri pionieri. In sei mesi si formò una congregazione. E nel 1968 la congregazione di Myitkyina costruì una Sala del Regno.

Molti proclamatori della congregazione di Myitkyina furono nominati pionieri speciali e mandati a Monhyin, Bhamo, Katha e Putao. I pionieri inviati a Lashio ebbero tale successo che in un anno c’era già una congregazione. Anche lì i Testimoni hanno costruito una Sala del Regno con stuoie di bambù e tetto di paglia. Ora nello stato dei kachin la nostra opera si svolge in nove località diverse. Anche se moltissimo interesse è manifestato fra i kachin dell’interno, è stato impossibile mandare pionieri in quelle zone a motivo dei ribelli.

Nel dicembre 1966, il sorvegliante di filiale fece un lungo giro, visitando tutte le congregazioni e i gruppi isolati, e anche molti posti nuovi. Furono nominati molti nuovi pionieri speciali da mandare in territori vergini. Il risultato fu che la nostra opera era in continua espansione.

SORVEGLIANTI DI ZONA INSTANCABILI

È giusto a questo punto menzionare i sorveglianti di zona e il loro instancabile lavoro nel visitare questa filiale. Una volta il governo birmano non permetteva che turisti entrassero nel paese. Perciò un sorvegliante di zona, Ronald Jacka, venne con un visto che gli permetteva di fermarsi solo 24 ore. Giunse all’aeroporto di Mingaladon alle 19 e, dopo le formalità d’uso alla dogana arrivò alla filiale alle 21. Quella sera il fratello Jacka cominciò a lavorare alle 22. Insieme al sorvegliante di filiale, fratello Raj, lavorò tutta la notte senza chiudere occhio. Alle 5 del mattino partirono per l’aeroporto. Lo stesso accadde quando il fratello T. H. Sanderson venne dall’India per visitare la Birmania come sorvegliante di zona. Pur essendo brevi queste visite furono molto apprezzate.

UN’ASSEMBLEA DIVERSA

L’Assemblea di Distretto “Pace in Terra”, nel 1969, fu diversa in quanto non si tenne a Rangoon come di solito, ma a Myitkyina. In Birmania la maggioranza della gente viaggia in treno o in piroscafo, che di solito sono tutti affollati, spesso coi passeggeri seduti sul tetto. La Società dispose di speciali vagoni ferroviari per il viaggio a Myitkyina. I responsabili delle ferrovie birmane furono disposti a cooperare, provvedendo due vagoni da Rangoon a Mandalay, dove ne furono aggiunti altri due. Se non fosse stato per questa disposizione, sarebbe stato quasi impossibile percorrere i 1.162 chilometri da Rangoon a Myitkyina, viaggiando per due giorni e due notti in treni gremiti.

I delegati della Birmania meridionale partirono da Rangoon sabato e furono raggiunti domenica mattina nella stazione di Mandalay dai congressisti degli stati dei chin e shan. Siccome non sarebbero partiti da Mandalay che la sera tardi, fu predisposto di andare a predicare di casa in casa.

A Mandalay e Mohnyin la Società dispose che ci fossero viveri per i delegati. Di solito quando un treno si ferma in una stazione all’ora dei pasti, i passeggeri si precipitano verso le bancarelle per acquistare qualcosa da mangiare. Spesso però molti saltano il pasto perché tutto il cibo è già stato venduto. Ma ai Testimoni il cibo fu portato direttamente sul treno. Come furono grati di sapere che il pasto costava solo 80 pya (100 lire), mentre i cestini da viaggio venduti nelle stazioni costavano almeno 2 kyat (250 lire)! Un fratello disse con riconoscenza: “Come sono grato che la Società abbia pensato a noi! Se non fosse stato per questa disposizione avrei speso circa 20 kyat (2.500 lire) per la mia famiglia di otto persone in un solo pasto. Ma così ho speso solo 6,40 kyat (800 lire) eppure il cibo era buono”.

A questi viaggiatori cristiani fu provveduto non solo cibo materiale, ma anche cibo spirituale. Otto pionieri ebbero l’incarico di pronunciare discorsi biblici sul treno.

Un’immensa cupola di bambù venne costruita per l’assemblea. Il locale principale, senza pali di sostegno centrali, era tutto fatto di bambù, tranne il tetto. Fusti di bambù furono dapprima infissi nel terreno a intervalli regolari, uno di fronte all’altro; quindi gli uomini più leggeri e abili cominciarono ad arrampicarsi sui fusti per piegarli. Bisognava arrampicarsi con grande attenzione e lentamente. I bambù si piegavano l’uno verso l’altro e, come le cime s’incontravano al centro, venivano legate insieme. Anche per legare si usava il bambù. Come? Tagliando le canne in strisce sottili e immergendole nell’acqua si fanno ottime funi. L’abilità e la velocità di mani esperte nel tagliare strisce di bambù è davvero sorprendente. Infine la cupola di bambù fu ricoperta di paglia.

Anche i tavoli della mensa erano fatti di canne e stuoie di bambù. Canne di bambù tagliate a metà, liberate dai nodi, servirono anche come canali per trasportare l’acqua da un vicino pozzo. Durante l’assemblea anche i recipienti per l’acqua e per la minestra erano di bambù.

I delegati furono ben ricompensati, perché non era mai successo che tre nuove pubblicazioni in birmano fossero presentate durante un’assemblea. Come furono felici i presenti di ricevere i libri ‘Cose nelle quali è impossibile che Dio menta’ e “La tua Parola è una lampada al mio piede”, oltre al nuovo libretto dei cantici ‘Cantate e accompagnatevi con musica nei vostri cuori’. Oltre a queste pubblicazioni in birmano, i delegati ebbero la gioia di ricevere altre cinque nuove pubblicazioni in inglese.

Furono rappresentati tre drammi biblici. Ma come si prepararono i costumi necessari? Ebbene, è davvero sorprendente come gli abiti locali si possano facilmente trasformare nella foggia di quelli degli antichi israeliti. I sarong dei lushai si dimostrarono molto utili in quell’occasione. Ogni personaggio del dramma si portò il proprio costume. Ma il fratello che doveva impersonare il profeta Daniele dimenticò di portare il costume, e anche la barba grigia! Si doveva fare qualcosa e subito!

Si alzò il sipario e il dramma ebbe inizio. Ecco lì il vecchio Daniele. Quelli del ‘Reparto costumi’ avevano preso del cotone e due pezzi di cerotto dal Pronto Soccorso. I pezzi di cerotto furono cuciti insieme con la parte adesiva in fuori. Una parte fu applicata alla faccia e il cotone fu attaccato dall’altra parte. Perché avesse il colore richiesto, si strofinarono sul cotone polvere di carbone e cenere mischiate con olio da cucina. Ed ecco “Daniele”!

MAGGIOR ESPANSIONE

Nel 1970 si cercò di espandere ancora di più l’opera. Il messaggio del regno di Dio non era ancora stato proclamato sulle colline dei naga, nella parte nordoccidentale del paese. Perciò nel mese di aprile due pionieri speciali furono inviati a Hkamti. Trovarono molti interessati; dopo una sola settimana 5 assistevano alle adunanze.

Ma il rapido progresso ebbe breve vita. Il governo ordinò ai fratelli di lasciare la provincia di Hkamti (le colline dei naga) entro 24 ore, pena la prigione. Non venne fornita alcuna ragione di tale ordine. I pionieri fecero ricorso, ma invano; il funzionario da cui dipendeva la cosa era deciso a mandarli via. Hkamti si poteva raggiungere solo in aereo, e non c’erano voli giornalieri. Perciò i fratelli dissero all’ufficiale che non potevano partire entro 24 ore, perché dovevano attendere il prossimo aereo, che non partiva entro quel limite di tempo.

Nondimeno il funzionario aveva deciso che dovevano andarsene entro le 24 ore. “Ma come?” chiesero i fratelli. “Fatevi una zattera di bambù, calatela nel fiume e andatevene”, fu la risposta. Viaggiare su una zattera per centinaia di chilometri su un fiume impetuoso sarebbe stato assolutamente impossibile. Eppure tutti i ragionamenti non valsero a nulla. I pionieri speciali, fratelli Win Pe e Aung Naing, erano in un bel pasticcio, ma Geova non li abbandonò. Inaspettatamente, un aereo militare atterrò all’aeroporto di Hkamti. Così le autorità fecero salire a bordo i fratelli, offrendo loro il viaggio gratis fino a Myitkyina. In seguito gli interessati vennero aiutati per corrispondenza.

In quel tempo un problema inaspettato si presentò a Tiddim, nello stato dei chin. Mizo ribelli avevano attraversato la frontiera indiana, appiccando il fuoco in diversi punti di Tiddim, e quindi erano tornati al loro paese. In Birmania i mizo sono noti come lushai. Perciò molti lushai furono sospettati di sostenere quei ribelli stranieri. Lal Chhana e Chal Liana, due pionieri speciali lushai in quella città, furono falsamente accusati di essere agenti dei ribelli e furono messi in carcere, per essere rilasciati solo dopo sei mesi di detenzione. Allo stesso tempo e per la stessa ragione, B. T. Ruala e Vai Chunnunga, pionieri speciali a Khampat, furono rinchiusi nella prigione di Tamu. Furono rimessi in libertà sei mesi dopo senza che fosse stata mossa alcuna accusa contro di loro.

S’INCONTRANO ALTRI PROBLEMI

Non molto tempo dopo i fratelli di Vanna (stato dei chin) incontrarono opposizione a motivo della loro neutralità. Quando c’erano le elezioni, era obbligatorio votare. Quando i fratelli rifiutarono di occuparsi di politica a motivo delle loro convinzioni religiose e della determinazione di non far parte del mondo, fu loro vietato di dare testimonianza di casa in casa. (Giac. 1:27) Anche i figli dei Testimoni furono espulsi da scuola. A questo punto il sorvegliante di filiale, accompagnato dalla moglie, andò a trovare i fratelli della zona per incoraggiarli. Da Rangoon a Kalemyo viaggiarono in aereo, poi da lì a Haka in camion. Benché su questa “corriera” fossero previsti solo 22 passeggeri, se ne affollarono una cinquantina, con altri 10 circa sul tetto. Il viaggio di soli 180 chilometri richiese due giorni. A causa del tempo le strade erano piene di fango e scivolose. La pericolosa strada serpeggiante porta a un’altezza che varia dai 1.800 ai 2.400 metri sul livello del mare. Da Haka il viaggio proseguì a cavallo e a piedi fino a Vanna e Hmaika, dove c’erano difficoltà. Ci fu l’opportunità di parlare a varie autorità locali per spiegare la posizione neutrale basata sulla nostra fede religiosa. I fratelli e le sorelle furono incoraggiati da questa visita e ne furono molto riconoscenti. Hanno molta fede e sono decisi a essere leali a Dio.

Quando le cose si calmarono un po’ e ci furono cambiamenti nelle autorità locali, altri quattro pionieri speciali furono mandati a Hkamti per aiutare gli interessati. In pochi mesi si formarono tre gruppi, con 16 persone che facevano rapporto del servizio di campo.

I pionieri penetrarono fin nella giungla, portando il messaggio del Regno in tutti i villaggi. Questo certo irritò gli ecclesiastici della cristianità. Con le loro labbra astute e il fare menzognero, ci inimicarono le autorità locali accusando falsamente i fratelli di essere agenti degli insorti. Dopo molti interrogatori, fu ordinato ai pionieri di andarsene dalla provincia entro una settimana. Per quante spiegazioni si dessero non servirono a nulla. Quando arrivò l’ultimo giorno i pionieri si presentarono all’ufficio del Consiglio di Stato per spiegare che quel giorno non c’erano mezzi di trasporto disponibili e che dovevano rimanere ancora un giorno o due. Ma le autorità erano decise a farli partire quel giorno stesso, prima del tramonto. Perciò i fratelli S. Dewar, B. Mawia e Ba Yee, e la sorella Z. Liani, dovettero prendere tutto quello che avevano e partire da Hkamti immediatamente. Continuarono a camminare finché sul far della notte giunsero a un villaggio. Comunque i fratelli e gli interessati che rimasero sono ancora forti nella verità e dichiarano regolarmente la “buona notizia”.

I PROBLEMI DELLA STAMPA

La tiratura della Kinhmyozin (La Torre di Guardia birmana) aumentò rapidamente, fino a raggiungere 8.500 copie nel gennaio 1967. Poi il governo pose fine all’aumento permettendoci di stamparne solo 5.000 copie al mese a partire dall’edizione del maggio 1967. A peggiorare le cose, nell’aprile 1972 le autorità ci informarono che potevano darci carta sufficiente per stampare solo 3.000 copie, anziché 5.000. Quel numero di riviste era insufficiente per noi. Cosa potevamo fare? Non rimaneva che presentare la cosa a Geova Dio in preghiera.

Maurice Raj, sorvegliante della filiale, chiese un colloquio speciale col direttore dell’Associazione Commercianti n. 9, cosa che gli fu concessa immediatamente. Il fratello Raj spiegò al direttore che la Watch Tower Society era in grado di acquistare carta pagando in valuta straniera, cioè in dollari americani. Questo fu molto invitante. “Ma”, disse il fratello Raj, “siamo in grado di farlo solo se possiamo acquistare carta per 10.000 copie”. Il risultato? Il mese dopo si poterono stampare 10.000 copie. E dal gennaio 1975 abbiamo avuto il privilegio di stamparne due edizioni: 20.000 copie al mese!

È il caso di spiegare come avviene la stampa qui. Quattro copie dattiloscritte di ciascuna rivista da stampare devono essere presentate alla Commissione dei tipografi e degli editori per avere l’autorizzazione. A volte ci vuole una settimana, a volte un mese, per ottenere il permesso. Ricevuto il permesso di stampare, dobbiamo chiedere il permesso di acquistare la carta. Questo richiede un’altra settimana circa. Col permesso dell’ufficio competente andiamo al deposito della carta per effettuare l’acquisto. Lì dobbiamo metterci in fila per aspettare il nostro turno.

Dopo che l’edizione è stampata e prima che la tipografia consegni le riviste alla filiale, dobbiamo inviarne 17 copie alla Commissione dei tipografi e degli editori, che si accerta che la rivista sia conforme al manoscritto presentato in origine. Non è permesso fare alcuna cancellatura o aggiunta. Ricevuto il nullaosta, lo presentiamo insieme a cinque copie della Torre di Guardia all’ufficio da cui dipende la distribuzione della carta, affinché verifichi in tipografia se la carta consegnata è stata in effetti utilizzata per lo scopo dichiarato nella nostra domanda. Questa procedura si ripete a ogni edizione, un mese dopo l’altro.

IN VIAGGIO CON I SORVEGLIANTI VIAGGIANTI

Particolarmente dopo il 1967 la nostra opera cominciò a progredire rapidamente. Grazie alla benedizione di Geova sui cristiani della Birmania, inclusi i pionieri speciali e i due sorveglianti viaggianti, D. J. O’Neill e J. T. Xavier, in quattro anni il numero dei Testimoni era quasi raddoppiato. Nel 1968 ci fu un aumento di proclamatori del 24 per cento, nel 1969, del 26 per cento, nel 1970 il numero salì del 18 per cento, e nel 1971, del 12 per cento. In quei quattro anni 276 persone simboleggiarono la loro dedicazione a Dio con l’immersione in acqua, tanto che nel 1971 quasi metà dei Testimoni della Birmania erano stati battezzati negli ultimi quattro anni. Quell’anno si dispose di formare tre circoscrizioni; il terzo sorvegliante di circoscrizione era Donald Dewar, figlio del pioniere speciale Frank Dewar, espulso nel 1966.

A questo punto sembra appropriato menzionare alcune difficoltà incontrate dai sorveglianti di circoscrizione. Per visitare i compagni di fede, spesso viaggiano in treni, corriere o barche affollate, a volte trovando posto solo sul tetto. In alcuni luoghi i ribelli fanno saltare ponti, o minano le strade. Sulle colline dei chin si viaggia quasi sempre a piedi. Ma non è facile, perché bisogna salire fino a 2.400 metri sul livello del mare. Per visitare tutte le congregazioni in montagna, i sorveglianti viaggianti devono percorrere a piedi circa 800 chilometri. Inoltre devono portare con sé il cibo, e anche gli arnesi per cucinarlo lungo la via. E poi ci sono i pericoli degli animali selvatici. Per esempio, mentre viaggiava da solo da Tonzang a Tiddim, James Xavier incontrò un gruppo di babbuini. Quando il più grosso lo fissò, il fratello Xavier quasi morì dalla paura. “Presi un bastone e gridai con quanta voce avevo”, ricorda. “Quando si spostarono un po’, mi misi a camminare più in fretta che potevo. Poi cominciò una pioggia torrenziale. Faceva terribilmente freddo ed ero quasi esausto quando raggiunsi un villaggio. Trovai riparo dalla pioggia in casa di un pastore battista molto amichevole. Mentre mi scaldavo feci con lui una piacevole conversazione biblica”.

Donald Dewar aveva pensato che la cosa migliore era percorrere a piedi i 68 chilometri da Haka a Leitak (stato dei chin) in un giorno solo. Alzatosi prima dell’alba, avvolse i viveri in una foglia di banana e si mise in cammino. Concedendosi pochissimo riposo lungo la via, egli e il fratello che lo accompagnava continuarono a camminare in fretta, arrampicandosi su e giù per le montagne. Gli ultimi cinque chilometri erano tutti in salita su un monte molto ripido e roccioso. Con grande difficoltà e con l’aiuto del suo compagno, il fratello Dewar riuscì a portare a termine il viaggio come aveva stabilito, ma il giorno dopo quasi non riusciva ad alzarsi.

Anche viaggiare in corriera non è facile in certe zone. Una volta ci fu un disastro quando una corriera carica scendeva per la strada tortuosa da Mogok, dove ci sono le famose miniere di rubini della Birmania. Donald Dewar e molti altri passeggeri erano seduti sul tetto quando il conducente perse improvvisamente il controllo del veicolo provocando un incidente fatale per alcuni. Quella volta il fratello Dewar arrivò a Mandalay con una gamba rotta.

Ma ci possono essere anche altri pericoli. James Xavier ricorda: “Mentre viaggiavo in camion [o corriera] da Loikaw (stato dei kayah) a Taunggyi (stato degli shan), il veicolo si trovò all’improvviso in mezzo a una sparatoria fra le forze governative e gli insorti. Si dovette saltare dal camion e cercar rifugio sotto di esso finché cessò il combattimento. Poi trasportammo i soldati morti e feriti a un vicino ospedale nel villaggio di Sisaing”.

AIUTATI DAI FRATELLI DEL CORPO DIRETTIVO

Le visite dei fratelli del Corpo Direttivo sono state molto utili e incoraggianti. Siamo stati particolarmente colpiti dall’umiltà e dall’amorevole interesse per il popolo di Dio mostrato da questi fratelli. Per esempio, quando M. G. Henschel venne in Birmania dal 24 al 27 gennaio 1973, si intrattenne liberamente coi fratelli locali, e tutti ammirarono la sua umiltà.

Il fratello N. H. Knorr e il fratello F. W. Franz ci fecero visita nel gennaio 1975. Poco prima del loro discorso in programma alla Gandhi Memorial Hall di Rangoon, si apprese che le autorità non avrebbero permesso di tenere riunioni in locali pubblici. Perché? A causa delle difficoltà provocate da studenti estremisti e da alcuni cattivi soggetti in occasione del funerale di U Thant, ex segretario generale delle Nazioni Unite. Perciò i quasi 500 fratelli e interessati già radunati nella Gandhi Memorial Hall furono invitati a raggiungere una vicina Sala del Regno. Benché nella sala ci fossero posti solo per 150 persone, 270 la gremirono quella sera per sentir parlare i fratelli Knorr e Franz. Oltre 200 persone dovettero tornare a casa senza sentire il discorso. Comunque nei due giorni successivi oltre 600 persone si radunarono nel terreno di Eric Marcelline, sedendo sotto gli alberi come per un picnic ma gustando cibo spirituale. I Testimoni locali prepararono un bellissimo spettacolo di varietà per i visitatori e, a sua volta, F. W. Franz suonò l’armonica a bocca, mentre i suoi compagni di viaggio cantavano.

Nel marzo 1977 ci fu la visita di John Booth del Corpo Direttivo, insieme al fratello Don Adams e sua moglie della famiglia Betel di Brooklyn. Anche quella fu una felice occasione per il popolo di Geova in questo paese, e molti vennero dalla Birmania settentrionale per assistere all’assemblea tenuta in occasione della sua visita. Questo raduno fu tenuto sul colle di Sion, a Insein, distante circa 16 chilometri da Rangoon. Ancora una volta i Testimoni birmani prepararono uno spettacolo molto interessante per i visitatori.

La più recente visita di zona di un fratello del Corpo Direttivo è stata quella di L. A. Swingle nel gennaio 1978. A un’assemblea tenuta a Okkalapa, 302 erano presenti al suo interessante discorso in cui li esortava a perseverare come il profeta Geremia. Durante questa visita il fratello Swingle ha tenuto un discorso per la dedicazione della nuova casa Betel. Allora i presenti sono stati 248. Ma lasciate che vi raccontiamo com’è stata acquistata questa proprietà.

L’ACQUISTO DELLA NUOVA CASA BETEL

Una domenica, dopo aver partecipato al servizio di campo, il coordinatore della filiale fece visita a un fratello. Nel corso della conversazione fu menzionato che dalla visita che ci aveva fatto nel 1962, N. H. Knorr aveva voluto che trovassimo nuovi locali per la filiale e la casa Betel. Desideroso di rendersi utile, il fratello menzionò che conosceva un bellissimo posto abbastanza vicino. Perciò il fratello Raj, coordinatore della filiale, lo seguì sul posto e trovò che era veramente adatto. Si trattava di un edificio a due piani con 2.000 metri quadri di terreno. La costruzione aveva sufficienti camere da letto e spazio per l’ufficio, e anche un’ala che poteva essere adibita a Sala del Regno. Inoltre l’edificio era abbastanza grande per l’espansione futura.

Il giorno dopo il coordinatore della filiale portò gli altri della filiale a vedere l’edificio. Sua moglie, Doris, fu sorpresa di scoprire che la moglie del proprietario era una sua ex compagna di scuola. La sorella Raj riuscì ben presto a iniziare uno studio biblico con i figli. Quando il fratello Raj si offrì di studiare con i genitori, la madre disse: “Studierò ma non cambierò mai religione”. Il padre era indifferente, essendo assai deluso della chiesa cattolica. Così il fratello Raj iniziò uno studio biblico con loro. Dopo tre mesi di studio, riconobbero che era la verità; ripulirono la casa dagli idoli religiosi e smisero di andare in chiesa. Alla successiva assemblea di distretto, insieme al figlio maggiore, simboleggiarono la loro dedicazione a Geova col battesimo in acqua. La casa fu quindi ufficialmente intestata ai cristiani testimoni di Geova. Così nel gennaio 1978 il fratello Swingle poté pronunciare il discorso per la dedicazione della nostra filiale e casa Betel.

CONTINUO PROGRESSO DELL’OPERA

Nonostante i contrattempi, la nostra opera ha avuto un continuo progresso. L’anno di servizio 1972 terminò con 644 proclamatori del Regno, cioè il 7 per cento di aumento. Nel 1974 ci fu un aumento del 5 per cento: 762 fecero rapporto del servizio di campo e 111 simboleggiarono col battesimo la loro dedicazione a Dio. Nel 1975 i fratelli della Birmania lavorarono con molto impegno ed ebbero la benedizione di vedere un aumento del 14 per cento. Quell’anno ci furono 108 battezzati e il massimo fu di 822 proclamatori del Regno. L’anno di servizio 1976 terminò con un massimo di 845 proclamatori. Nell’ottobre di quell’anno il fratello e la sorella Raj ebbero il privilegio di essere ospiti della sede centrale della Società a Brooklyn (New York), durante le adunanze per i coordinatori delle filiali.

Nell’anno di servizio 1977 c’è stata una diminuzione dell’1 per cento nel numero dei proclamatori del Regno in questo paese. Per la prima volta nella storia dei testimoni di Geova in Birmania c’era stata una diminuzione. Perché mai?

L’inflazione sembra essere stata una ragione. I prezzi dei generi di consumo sono saliti vertiginosamente. Per esempio, solo pochi anni fa quattro etti e mezzo di caffè costavano 7 kyat (850 lire), ma all’inizio del 1978 il prezzo era salito a 85 kyat (oltre 10.000 lire): un aumento del 1.114 per cento! Perciò molti Testimoni e interessati si sono dati da fare per far tornare i conti, e questo sembra aver fatto perdere ad alcuni l’apprezzamento per le cose spirituali.

Altri, che avevano smesso di fumare o di masticare noce di betel, sono tornati alle abitudini impure d’un tempo. Dal 1975 al 1977, 32 sono stati i disassociati solo per questo motivo.

Altri hanno smesso di associarsi con noi perché le cose non sono andate come si aspettavano nel 1975. Essendosi raffreddato il loro interesse per le promesse di Dio, hanno ceduto agli interessi mondani. Perciò, al termine dell’anno di servizio 1977, si notava una diminuzione dell’1 per cento nel numero dei proclamatori del Regno in Birmania.

Comunque, la maggioranza dei fratelli non ha avuto un declino spirituale. Sono rimasti attivi nel sacro servizio e hanno avuto ricche benedizioni. L’inizio dell’anno di servizio 1978 ha visto di nuovo un aumento dell’attività di testimonianza in tutti i campi: un nuovo massimo di proclamatori del Regno ogni mese. Nel settembre 1977 c’è stato un aumento del 4,3 per cento. In ottobre del 5 per cento; in novembre, dell’8 per cento e in dicembre un aumento dell’11 per cento, con 903 che hanno fatto rapporto del servizio di campo in quel mese. Per la prima volta eravamo più di 900. Questo ha richiesto la formazione di una quarta circoscrizione nel paese.

Persone di ogni genere si sono associate ai servitori di Geova qui in Birmania. Per esempio, T. Tamang, indù convinto che praticava lo yoga, divenne un cristiano testimone di Geova e da 20 anni è un sorvegliante. Per mezzo suo, molti altri indù sono stati aiutati a lasciare Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione, e a diventare lodatori del vero Dio, Geova. — Riv. 18:1-5.

GUARDIAMO AL FUTURO

Nel 1914 la prima scintilla della verità biblica penetrò in Birmania. Ma solo nel 1926 l’opera del Regno fu organizzata debitamente. Durante la seconda guerra mondiale ci fu un completo arresto. Ma dopo quel conflitto la nostra attività riprese di nuovo, con otto proclamatori del Regno nel 1946. I missionari stranieri giunsero per la prima volta in questo paese nel 1947 e 1948, ma furono espulsi nel 1966. Nei 32 anni trascorsi dal 1946, da 8 proclamatori siamo arrivati a 903 nel dicembre 1977. Nel marzo 1978 è stato raggiunto un massimo di 905 proclamatori del Regno, e abbiamo avuto la gioia di vedere 2.174 presenti in tutta la Birmania alla Commemorazione della morte di Gesù Cristo il 23 marzo 1978.

Sappiamo che Dio certamente raccoglierà tutte le persone mansuete nella congregazione cristiana prima che giunga la fine di questo sistema di cose malvagio. Gesù disse: “Questa buona notizia del regno sarà predicata . . . e allora verrà la fine”. (Matt. 24:14) Perciò finché Dio non dirà che quest’opera è terminata, continueremo senza sosta ad annunciare il Re e il Regno. E siamo ansiosi di vedere quali benedizioni il futuro recherà ai veri cristiani in Birmania.

[Cartina a pagina 36]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

INDIA

CINA

BANGLADESH

LAOS

THAILANDIA

BIRMANIA

Putao

Hkamti

Myitkyina

Kalemyo

Lashio

Maymyo

Mandalay

Henzada

Rangoon

Bassein

Moulmein

Tavoy

Mergui

Golfo del Bengala

Mare delle Andamane

Golfo del Siam