Sviluppiamo la padronanza
Il frutto dello spirito è padronanza di sé (GAL. 5:22, 23)
1, 2. (a) Quali sono alcune conseguenze della mancanza di padronanza? (b) Perché oggi è molto importante parlare della padronanza di sé?
LA PADRONANZA DI SÉ fa parte del frutto dello spirito (Gal. 5:22, 23). Geova manifesta questa qualità in maniera perfetta. Gli esseri umani invece sono imperfetti e quindi fanno fatica a mantenere l’autocontrollo. In effetti, molti problemi sono dovuti proprio alla mancanza di padronanza. Chi non ha padronanza di sé tende a rimandare i propri impegni e ottiene scarsi risultati a scuola o al lavoro. Questo atteggiamento può anche portare a violenza fisica o verbale, ubriachezza, divorzi, debiti non necessari, dipendenze, problemi con la giustizia, traumi emotivi, malattie trasmesse per via sessuale o gravidanze indesiderate (Sal. 34:11-14).
2 Naturalmente chi non ha padronanza di sé causa problemi sia a sé stesso che agli altri. E da questo punto di vista oggi le cose stanno peggiorando. Già negli anni ’40 vennero fatte delle ricerche riguardo all’autodisciplina, e studi più recenti hanno rivelato che oggi le persone fanno molta più fatica a esercitare questa qualità. Questo non dovrebbe sorprenderci, perché la Parola di Dio prediceva che gli “ultimi giorni” sarebbero stati caratterizzati fra l’altro da uomini “senza padronanza di sé” (2 Tim. 3:1-3).
3. Perché i cristiani dovrebbero sviluppare la padronanza di sé?
3 Perché dovremmo sviluppare la padronanza? Consideriamo due ragioni importanti. Primo, generalmente le persone che sono in grado di controllarsi hanno meno problemi gravi: rispetto Gen. 3:6). Da allora molti altri hanno seguito il loro esempio negativo e ne hanno subìto le conseguenze.
alle persone impulsive sono più equilibrate a livello emotivo, stringono più facilmente buoni rapporti con gli altri, sono meno inclini alla rabbia e meno soggette a soffrire di stati d’ansia e depressione. Secondo, la capacità di resistere alle tentazioni e di controllare i desideri sbagliati è essenziale per continuare ad avere l’approvazione di Dio, come dimostra ciò che accadde ad Adamo ed Eva (4. Se facciamo fatica a esercitare padronanza, cosa ci può incoraggiare?
4 Nessun essere umano può esercitare padronanza di sé in maniera perfetta. Geova sa quali sforzi fanno i suoi servitori e vuole aiutarli a dominare le loro tendenze sbagliate (1 Re 8:46-50). Come un caro Amico, incoraggia calorosamente tutti quelli che hanno il sincero desiderio di servirlo ma fanno fatica a manifestare autocontrollo in alcune circostanze. Ora vedremo cosa ci può insegnare il perfetto esempio di Geova. Poi prenderemo in considerazione esempi positivi e negativi contenuti nella Bibbia. Infine analizzeremo alcuni suggerimenti pratici che ci possono aiutare a sviluppare maggiormente la padronanza di sé.
L’ESEMPIO DI GEOVA
5, 6. Perché Geova è un esempio di padronanza?
5 Geova esercita padronanza di sé in maniera perfetta, perché è perfetto in ogni cosa che fa (Deut. 32:4). Noi invece siamo imperfetti, quindi per capire come esercitare padronanza dobbiamo esaminare il suo esempio. In questo modo potremo imitarlo meglio. Consideriamo alcune occasioni in cui Geova ha manifestato questa qualità.
6 Prima di tutto, vediamo come Geova esercitò padronanza quando Satana si ribellò in Eden. La questione andava risolta. A causa delle accuse lanciate dal Diavolo, le creature celesti leali a Dio avranno provato indignazione, rabbia e disprezzo. Forse anche noi proviamo sentimenti simili quando pensiamo alle sofferenze causate da Satana. Tuttavia, invece di agire d’impulso, Geova affrontò la rivolta di Satana nella maniera più equilibrata e appropriata. Si dimostrò giusto e lento all’ira (Eso. 34:6; Giob. 2:2-6). Infatti decise di lasciar passare del tempo perché “non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento” (2 Piet. 3:9).
7. Cosa impariamo dall’esempio di Geova?
7 Il modo in cui Geova esercita padronanza di sé ci insegna a non essere precipitosi e a riflettere bene prima di parlare o di agire. Di fronte a una questione importante, dobbiamo prenderci il tempo necessario per decidere come agire in modo saggio. È fondamentale che chiediamo in preghiera la sapienza necessaria per dire o fare la cosa giusta (Sal. 141:3). Quando siamo turbati o arrabbiati, infatti, è facile reagire in maniera esagerata. Forse è capitato anche a noi di aver detto o fatto qualcosa senza pensare e di essercene poi pentiti (Prov. 14:29; 15:28; 19:2).
ESEMPI POSITIVI E NEGATIVI
8. (a) Dove possiamo trovare esempi di padronanza? (b) Perché Giuseppe fuggì quando la moglie di Potifar cercò di sedurlo? (Vedi l’immagine iniziale.)
8 Quali sono alcuni esempi biblici che sottolineano l’importanza di esercitare padronanza di sé? Nella Bibbia si parla di diversi personaggi che riuscirono a controllarsi quando affrontarono delle prove. Uno di questi è Giuseppe, figlio di Giacobbe, che esercitò padronanza mentre era al servizio di Potifar, il capo delle guardie del faraone. La moglie di Potifar mise gli occhi addosso a Giuseppe, che era “bello di forme Gen. 39:6, 9; leggi Proverbi 1:10).
e bello d’aspetto”, e cercò di sedurlo. In che modo Giuseppe riuscì a non cedere alle sue ripetute avances? Sicuramente si prese il tempo di pensare alle conseguenze a cui avrebbe portato un peccato del genere. Inoltre, quando la situazione si fece pericolosa, Giuseppe fuggì via da lei. In precedenza le aveva detto: “Come potrei dunque commettere questo grande male e peccare realmente contro Dio?” (9. Come possiamo prepararci per resistere alle tentazioni?
9 Dall’esempio di Giuseppe impariamo che dobbiamo resistere alla tentazione di disubbidire alle leggi di Dio. Prima di diventare Testimoni, alcuni lottavano contro eccessi nel mangiare e nel bere, il vizio del fumo, l’uso di droghe, l’immoralità sessuale o altri problemi. Perfino dopo il battesimo, forse a volte sono stati tentati di ricadere negli stessi comportamenti. Nel caso fossimo tentati di violare una legge di Geova, dovremmo fermarci a riflettere sulle conseguenze disastrose che subiremmo a livello spirituale se non tenessimo a freno i desideri sbagliati. Possiamo anche cercare di prevedere le situazioni in cui ci si potrebbe presentare una tentazione, e decidere cosa fare per evitarle (Sal. 26:4, 5; Prov. 22:3). Quando ci troviamo di fronte a una tentazione, facciamo bene a chiedere a Geova la sapienza e la padronanza necessarie per resistere.
10, 11. (a) Quale situazione devono affrontare molti ragazzi a scuola? (b) Cosa può aiutare i ragazzi a resistere alla tentazione di abbandonarsi a una condotta sbagliata?
10 Molti ragazzi si trovano nella stessa situazione di Giuseppe. Prendiamo il caso di Kim. Spesso la maggior parte dei suoi compagni di classe si vantava delle esperienze sessuali avute nel fine settimana. Kim invece non aveva niente da raccontare. Dice che essere diversa a volte la faceva sentire “abbandonata e sola” e che i suoi coetanei pensavano fosse stupida perché non aveva un ragazzo. Kim, comunque, sapeva che quando si è giovani la tentazione di commettere immoralità sessuale è particolarmente forte (2 Tim. 2:22). I suoi compagni di classe spesso le chiedevano se fosse ancora vergine. Questo le diede l’opportunità di spiegare perché non voleva fare sesso. Sia Geova che i fratelli sono orgogliosi di vedere tanti ragazzi determinati a non commettere immoralità sessuale.
11 Nella Bibbia troviamo l’esempio negativo di persone che non esercitarono padronanza e si abbandonarono a una condotta immorale. Leggiamo anche delle tristi conseguenze a cui andiamo incontro se non manifestiamo padronanza. Se stiamo affrontando una situazione simile a quella di Kim facciamo bene a riflettere su ciò che accadde al giovane descritto in Proverbi capitolo 7. Pensiamo anche a quello che fece Amnon e alle terribili conseguenze del suo comportamento (2 Sam. 13:1, 2, 10-15, 28-32). I genitori dovrebbero aiutare i figli a sviluppare padronanza e sapienza per gestire questioni sentimentali: potrebbero parlare di questo argomento durante l’adorazione in famiglia servendosi degli esempi biblici appena citati.
12. (a) Cosa fece Giuseppe per tenere sotto controllo i suoi sentimenti nei confronti dei suoi fratelli? (b) In quali situazioni dobbiamo tenere sotto controllo i nostri sentimenti?
12 Giuseppe diede un buon esempio di padronanza anche in un’altra occasione. Quando i suoi fratelli vennero da lui in Egitto per comprare cibo, non rivelò loro la sua identità perché voleva capire cosa avessero davvero nel cuore. E quando stava per essere sopraffatto dall’emozione, cercò un posto dove potesse cedere alle lacrime senza essere visto (Gen. 43:30, 31). Se un compagno di fede o un familiare facesse qualcosa che ci offende, dovremmo esercitare padronanza proprio come fece Giuseppe ed evitare di agire senza pensare (Prov. 16:32; 17:27). Inoltre, dobbiamo tenere sotto controllo i nostri sentimenti per evitare contatti non necessari con familiari disassociati. Potrebbe essere difficile, ma possiamo riuscirci se ricordiamo che comportarsi in questo modo è in armonia con l’esempio di Dio e con i suoi consigli.
13. Quali lezioni possiamo imparare dal re Davide?
13 Un altro esempio contenuto nella Bibbia è quello del re Davide. Quando Saul e Simei lo provocarono, Davide non si arrabbiò né usò il suo potere per vendicarsi di loro (1 Sam. 26:9-11; 2 Sam. 16:5-10). Questo non significa che Davide abbia sempre esercitato padronanza, come sappiamo leggendo del suo peccato con Betsabea e della sua prima reazione al comportamento dell’avido Nabal (1 Sam. 25:10-13; 2 Sam. 11:2-4). Nonostante ciò, possiamo imparare preziose lezioni da Davide. Primo, i sorveglianti all’interno dell’organizzazione di Dio devono essere particolarmente attenti a esercitare padronanza, evitando così di abusare della loro autorità. Secondo, nessuno dovrebbe essere troppo sicuro di sé e pensare che non cederà mai alla tentazione (1 Cor. 10:12).
COSA POSSIAMO FARE
14. Cosa accadde a un fratello, e perché è importante esercitare padronanza in situazioni simili?
14 Cosa possiamo fare per sviluppare la padronanza? Consideriamo un episodio realmente accaduto. Un veicolo tamponò l’auto di Luigi. Anche se aveva torto, l’autista si mise a insultare Luigi e cercò di scatenare una lite. A quel punto Luigi fece una preghiera chiedendo a Geova di aiutarlo a mantenere il controllo. Cercò di calmare l’uomo, ma non ci riuscì. Mentre l’uomo stava ancora gridando, Luigi prese nota dei dati dell’assicurazione e se ne andò. Una settimana dopo, facendo una visita ulteriore a una donna, Luigi scoprì che il marito era proprio l’uomo che lo aveva tamponato! L’uomo provò vergogna e si scusò per la sfuriata che aveva fatto. Poi si offrì di contattare la compagnia assicurativa di Luigi per velocizzare le pratiche per il rimborso. Partecipò anche alla conversazione su argomenti spirituali e si dimostrò interessato. Luigi si rese conto che mantenere la calma dopo l’incidente era stata la cosa migliore e che perdere il controllo avrebbe invece portato a conseguenze negative. (Leggi 2 Corinti 6:3, 4.)
15, 16. In che modo lo studio della Bibbia può aiutare noi e la nostra famiglia a sviluppare la padronanza?
15 Studiare la Bibbia regolarmente e in modo significativo può aiutarci a sviluppare la padronanza. Infatti Dio disse a Giosuè: “Questo libro della legge non si deve allontanare dalla tua bocca, e vi devi leggere sottovoce giorno e notte, per aver cura di fare secondo tutto ciò che c’è scritto; poiché allora avrai successo nella tua via e allora agirai con saggezza” (Gios. 1:8). Ma in che modo lo studio della Bibbia può aiutarci a sviluppare la padronanza?
16 Come abbiamo visto, le Scritture contengono episodi che mostrano le conseguenze positive o negative a cui si va incontro manifestando o meno la padronanza. Geova ha fatto scrivere questi episodi con uno scopo (Rom. 15:4). Quindi è saggio leggerli, studiarli e meditare su di essi. Dovremmo cercare di capire in che modo possono essere utili a noi e alla nostra famiglia, e chiedere a Geova di aiutarci a seguire i consigli della sua Parola. Se ci rendiamo conto che in alcune circostanze manchiamo di padronanza, dobbiamo essere pronti ad ammetterlo. Poi possiamo pregare al riguardo e cercare di capire come migliorare (Giac. 1:5). Sicuramente se facciamo ricerche nelle nostre pubblicazioni, troveremo informazioni che si applicano al nostro caso e che ci potranno essere d’aiuto.
17. In quali modi i genitori possono aiutare i figli a sviluppare la padronanza?
17 Se siete genitori, come potete aiutare i vostri figli a sviluppare la padronanza? Naturalmente, sapete bene che esercitare autocontrollo non viene spontaneo a chi è giovane. Perciò dovreste dare l’esempio sotto questo aspetto, proprio come nel caso di tutte le altre qualità che i figli devono imparare a manifestare (Efes. 6:4). Quindi se vi rendete conto che i vostri figli fanno fatica a controllarsi, dovreste chiedervi se state dando il buon esempio. Non sottovalutate quanto possono imparare vedendo che voi siete regolari nel ministero, nel frequentare le adunanze e nel tenere l’adorazione in famiglia. Inoltre, non abbiate paura di dire di no ai vostri figli quando è necessario! Geova diede ad Adamo ed Eva dei limiti che avrebbero dovuto aiutarli ad avere il giusto rispetto per la sua autorità. Allo stesso modo, i genitori impartiscono disciplina e danno l’esempio con l’obiettivo di insegnare ai figli a rispettare la loro autorità; così i figli impareranno a esercitare padronanza. L’amore per l’autorità di Dio e il rispetto per le sue norme sono tra le cose più preziose che potete trasmettere ai vostri figli. (Leggi Proverbi 1:5, 7, 8.)
18. Perché dobbiamo scegliere saggiamente i nostri amici?
18 Che siamo genitori o no, dovremmo scegliere saggiamente le nostre amicizie. Dovremmo cercare di stare in compagnia di persone che ci incoraggiano a perseguire mete spirituali e a evitare problemi (Prov. 13:20). Vedendo che persone dalla mentalità spirituale hanno un’influenza positiva su di noi, ci sentiamo spinti a imitare il loro esempio di padronanza. E sicuramente anche noi incoraggiamo i nostri amici con il nostro buon esempio. Sviluppare la padronanza è essenziale per avere l’approvazione di Dio e continuare ad avere buoni rapporti con le persone a cui vogliamo bene.