15 FEBBRAIO 2016
TURKMENISTAN
Un anno di ingiusta detenzione in Turkmenistan
Il prossimo marzo sarà passato un anno da che le autorità hanno imprigionato Bahram Hemdemov per aver tenuto una pacifica riunione religiosa nella sua casa a Türkmenabat, in Turkmenistan. Il 14 marzo 2015 la polizia ha fatto irruzione in casa sua e lo ha messo sotto custodia. In seguito Bahram è stato percosso, condannato a quattro anni di detenzione e internato nel campo di lavoro di Seydi.
La Costituzione del Turkmenistan garantisce il diritto all’“esercizio di qualsiasi religione, da soli o in associazione con altri” e il diritto alla “libertà di convinzione e la libera espressione di tali convinzioni”. Eppure Bahram si trova ancora in prigione in condizioni estremamente dure semplicemente per aver praticato la propria fede. I Testimoni di Geova chiedono rispettosamente che venga rilasciato.